Imu, gli italiani hanno pagato 23,7 miliardi
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fonte:
- L`Unità
Nessuna rivolta fiscale. Anzi. L’ Imu ha fatto entrare nelle casse dello Stato di 1,2 miliardi in più rispetto alle previsioni. I dati ufficiali sono stati comunicati ieri dallo stesso ministero dell’ Economia e finanze (Mef): gli italiani hanno versato 23,7 miliardi di euro contro i 22,5 preventivati. «La campagna mediatica portata avanti per non pagare l’ Imu non ha funzionato, non c’ è stata alcuna rivolta fiscale», dichiara soddisfatto il sottosegretario all’ Economia, Vieri Ceriani, commentando i dati finali sul gettito. «I dati ci confortano – continua – abbiamo preso quanto preventivato, la grande massa dei contribuenti ha capito che era un sacrificio da fare». Le due rate previste, e i conseguenti problemi di calcolo per i contribuenti, hanno suddiviso i versamenti in 9,9 miliardi di acconto a primavera e 13,8 di saldo a dicembre. Hanno versato l’ imposta ben 25,8 milioni di contribuenti. Per quanto riguarda la prima casa, il gettito, comprensivo delle aliquote comunali, è stato di 4 miliardi. L’ abitazione principale è stata pagata da 17,8 milioni di contribuenti, per un importo medio di circa 225 euro: l’ 85 per cento dei contribuenti ha effettuato versamenti compresi en tro i 400 euro, per un gettito complessivo pari a circa il 54 per cento del totale. Il 6,8% ha versato oltre 600 euro, con un gettito di poco inferiore al 30% del totale. Un quarto dei contribuenti è stato esente dal pagamento per effetto delle detrazioni. Nel complesso 600 milioni di euro sull’ abitazione principale derivano dagli aumenti di aliquota fissate da quasi tutti i Comuni. Il gettito Imu è stato praticamente uguale a quello della (fu) Ici. Sulla prima casa nel 2012, ad aliquota standard, cioè al netto delle manovre comunali, è stato pari a 3,4 miliardi, mentre il gettito dell’ Ici, nel 2007, ultimo anno di vigenza dell’ imposta, era pa ri a 3,3 miliardi. Il gettito derivante da fabbricati diversi dall’ abitazione principale è ammontato a 17,9 miliardi, quello sui terreni ha registrato invece un gettito di 628 milioni di euro. I motivi dell’ alto gettito e della mancata rivolta fiscale sono spiegati da Vieri Ceriani con il fatto che «si tratta di un’ imposta molto difficile da evadere». Sui dati di ieri si è poi scatenata una polemica politica. Ha iniziato l’ ex ministro Renato Brunetta, che ha attaccato Monti: «Usa in maniera scorretta dati del ministero dell’ Economia e delle Finanze che non sono a disposizione di tutti». «Da settimane- aggiunge- chiediamo i dati sul gettito dell’ Imu prima casa, seconda casa, capannoni industriali ed extragettito e da settimane dal governo vengono solo silenzio e opacità. Ieri mattina Mario Monti ha anticipato qualche numero, evidentemente in suo possesso. È questa la correttezza istituzionale di Mario Monti? Quella di usare in campagna elettorale, a fini di parte, dati che non sono a conoscenza di tutti?», chiude Brunetta. I consumatori invece traggono dai dati conclusioni ottimiste sul futuro. I dati sull’ Imu diffusi dal ministero dell’ Economia «dimostrano che i Comuni hanno maggiorato l’ Imposta sulla prima casa solo di 600 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali, preferendo fare cassa sulla seconde abitazioni – afferma il Codacons in una nota – . Questo significa che c’ è tutto lo spazio, senza compromettere i bilanci comunali, per ridurre la tassazione sulla prima casa, abbassando l’ aliquota base e controbilanciando la riduzione di gettito con l’ introduzione di una nuova aliquota per le case sfitte e le terze case, rendendo più progressiva l’ imposta». Per il Codacons è «assurdo che oggi sia teoricamente possibile avere una aliquota base per la prima casa dello 0,6% (0,4 + 0,2) ed una sulla seconda di 0,46% (0,76 – 0,3), ossia inferiore».
m. fr. roma
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