Impennata dei prezzi con l´aumento dell´Iva ma i consumi calano
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fonte:
- la Repubblica
I negozi a conduzione familiare di abbigliamento o giocattoli, calzature o generi per la casa non ci hanno pensato due volte: in quattro casi su dieci hanno già alzato i prezzi. Il Codacons ha fatto una verifica sugli importi dei prodotti in vendita dopo il passaggio dell´Iva dal 20 al 21 per cento stabilito dalla manovra di ferragosto e da ieri in vigore: i prezzi sono stati ritoccati nel 40 per cento dei negozi milanesi. Con il risultato che in città il costo della vita, trainato da un´inflazione alle stelle nel comparto alimentare e in quello dei trasporti, non accenna a fermarsi. Anzi. Tanto che sia la Regione sia Palazzo Marino annunciano entro la fine del mese l´apertura di tavoli di confronto con commercianti, imprese e consumatori, per trovare una soluzione. E arginare i danni, visto che la Lombardia rischia di essere il territorio più penalizzato dalla manovra, con i contribuenti costretti a versare all´erario un miliardo di euro. Il 25 per cento di tutti i guadagni che dovrebbero essere incassati dallo Stato grazie alla finanziaria, stando ai calcoli del Pirellone. «Convocheremo l´Osservatorio per il commercio, che comprende Unione e Camera del Commercio, Confesercenti e associazioni dei consumatori, in totale trenta soggetti – annuncia Stefano Maullu, assessore al Commercio della Regione – . Lo scopo è arrivare a un accordo condiviso, per sostenere sia i negozianti sia i consumatori, anche usando i fondi per i distretti del commercio». Per ridurre il peso della crisi e contenere l´aumento dei prezzi. La cui corsa, a Milano, non si ferma: ad agosto l´inflazione ha toccato quota più 4,1 per cento, a differenza dei consumi che quest´anno hanno registrato una contrazione dello 0,8. Numeri a cui si aggiungono quelli delle 172 botteghe – tra alimentari, moda e design – costrette alla chiusura negli ultimi due mesi. «Ci siamo battuti fino all´ultimo contro l´aumento dell´aliquota – dice Dario Bossi, dell´Unione del commercio – . Il problema non è tanto la questione dell´Iva, quanto la crisi a cui questo incremento si somma. Continuando così, un ulteriore irrigidimento dei consumi è inevitabile». Il Codacons ha verificato i prezzi di un paniere di 20 prodotti nelle principali città italiane. Risultato? A Milano in 24 ore sono aumentati i prezzi di bagnoschiuma, deodoranti, shampoo, detersivi e generi per la casa. «Per ora, gli unici a restare invariati sono i costi di abbigliamento e calzature, sui quali i commercianti hanno arrotondato per difetto» spiega l´associazione. «Da un punto di vista legislativo – aggiunge Franco D´Alfonso, assessore al Commercio di Palazzo Marino – possiamo intervenire solo nei casi in cui è evidente un abuso fraudolento da parte del commerciante. Per il resto, l´unico strumento è quello della contrattazione». Per questo, anche in Comune è prevista l´apertura di un tavolo con imprese, consumatori e negozianti per definire un "Patto per lo sviluppo": «Vogliamo tutelare – dice D´Alfonso – sia i commercianti sia i cittadini. O ce la facciamo tutti insieme, oppure non ce la farà nessuno».
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