Impennata dei certificati di malattia: 20% in più dopo l’obbligo green pass
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fonte:
- Corriere Fiorentino
Un boom di certificati di malattia. L’effetto del green pass, con una parte pur ridotta di toscani che non è vaccinata ed è quindi costretta a fare tamponi ogni due giorni per recarsi sul posto di lavoro, ha provocato un aumento sospetto, di circa il 20%, delle prescrizioni di chi resta a casa lamentando una patologia.I numeri, diffusi dal Corriere della Sera, sono chiari: venerdì 8 ottobre le richieste di certificati di malattia, in Toscana, erano state 4.716. Venerdì 15 sono diventate 5.717, con un aumento del 21%. Tra lunedì 11 e lunedì 18 ottobre, la crescita si assesta al 19%, quando si è passati da 9.866 a 11.739 richieste di prescrizioni. L’aumento è superiore alla media nazionale, che si ferma a un più 14,6%. Il dubbio che si tratti di persone che non hanno voluto o potuto (a causa delle code in farmacia) fare il tampone è concreto. Tanto più che chi non si reca sul posto di lavoro perché non ha il green pass si vede decurtato automaticamente lo stipendio per assenza ingiustificata, o — come in alcuni settori — rischierebbe addirittura la sospensione. Ieri il Codacons ha dato notizia di aver presentato esposti alle Procure di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, avanzando l’ipotesi di falso e di truffa aggravata da parte di lavoratori che dal 15 ottobre hanno presentato certificati di malattia e dei medici che li hanno firmati. L’associazione dei consumatori, tra venerdì, lunedì e martedì scorsi, parla di un incremento medio del 17,3% delle prescrizioni rispetto agli stessi giorni della settimana precedente. «Una crescita abnorme — recita una nota del Codacons — che fa sorgere il sospetto che in Toscana molti lavoratori, non disponendo di green pass e non volendo ricorrere al tampone, abbiano scelto di mettersi in malattia allo scopo di non recarsi al lavoro e non subire le sanzioni previste per i dipendenti pubblici e privati privi di certificazione sanitaria. Malattie con ogni probabilità inesistenti che producono un danno per le casse dell’Inps e potrebbero realizzare reati sia da parte dei lavoratori, sia dei medici che hanno firmato certificati falsi». Nelle scorse settimane, quando l’obbligo del green pass era già stato imposto al personale scolastico, era stato il presidente toscano dell’Associazione nazionale presidi, il professor Alessandro Artini,a segnalare attraverso il Corriere Fiorentino un aumento anomalo dei lavoratori della scuola in malattia. Del resto, per quanto solo circa il 10% dei lavoratori toscani non sia vaccinato, il numero di tamponi eseguiti negli scorsi è esploso, col record assoluto di martedì scorso di 39.519 test (a fronte dei 17.396 del martedì precedente. Con iorni in cui i tamponi rapidi superano i 30 mila, risulta quasi impossibile trovare posto in farmacia, se non avendo prenotato con largo anticipo. Sul fronte dell’epidemia, ieri i nuovi contagi in Toscana sono stati 277, 48 in più rispetto al giovedì precedente. Il focolaio più pesante, con 9 positivi,si è verificato a Certaldo, con segnali di ripresa dell’epidemia nell’Empolese e nella zona del cuoio (7 casi a San Miniato, 6 a Cerreto Guidi). Negli ospedali i pazienti Covid sono 232 (1 in meno), di cui 22 in terapia intensiva (stabili). 2 invece i nuovi decessi. La Fondazione Gimbe, nel suo ultimo rapporto settimanale, reso noto ieri, conferma che sul fronte della campagna vaccinale la Toscana è prima in Italia per prime dosi (con l’81,66% di copertura della popolazione generale)e seconda regione dopo la Lombardia per cicli vaccinali completati (77,4%). Quinta, invece, sulle terze dosi, con l’11,5
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