Roma, 23 nov. – (Adnkronos) – E’ stato presentato dal Codacons
alla Procura della Repubblica di Civitavecchia un esposto sul caso del
centro di identificazione ed espulsione per immigrati irregolari che,
in base a indiscrezioni della stampa, potrebbe essere realizzato a
Tarquinia. "La notizia ha messo in allarme i residenti – spiega
l’associazione – e appare davvero singolare il fatto che, nonostante
la doverosa partecipazione dei cittadini del comune di Tarquinia,
prevista dalla legge, gli stessi abbiano appreso solo da fonti
giornalistiche la possibile realizzazione di un Cie nel proprio
territorio. Tale circostanza risulta ancor piu’ grave se si pensa che
e’ tutt’oggi pendente un ricorso giurisdizionale al Tar del Lazio,
finalizzato a far chiarezza sulla vicenda, e nel quale nessuna benche’
minima d esaustiva risposta e’ pervenuta".
      "Nel caso specifico – scrive il Codacons nell’esposto in Procura
– sembrerebbe che i poteri esistenti in capo agli enti locali, il cui
esercizio o il cui mancato esercizio, attraverso risoluzioni attive,
interferiscono direttamente su un bene fondamentale degli abitanti del
Comune di Tarquinia, non siano stati tempestivamente e correttamente
esercitati e senza che siano stati messi in atto i previsti piani
d’intervento da realizzarsi d’intesa proprio con la stessa
popolazione".
      Per tali motivi l’associazione ha chiesto alla Procura di
Civitavecchia di svolgere gli eventuali necessari accertamenti al fine
di verificare la sussistenza o meno di fattispecie penalmente
rilevanti, come ad esempio omissione di atti dovuti. Il Codacons ha
chiesto l’accesso formale a tutti gli atti, anche di istruttoria, e le
determinazioni comunque preordinate alla predisposizione e
all’insediamento di un Centro Identificazione ed Espulsione nella
struttura nota come ”Ex polveriera” sita nel Comune di Tarquinia,
ovvero in altra zona comunque stabilita del predetto Comune.
 

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