3 Giugno 2018

Ilva, Codacons a Di Maio: ci convochi o lo denunciamo

BARI – Il Codacons ha inviato oggi una formale diffida al nuovo Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, «affinché convochi il Codacons alla prossima riunione sull’ Ilva che vedrà coinvolti martedì sindacati e Arcelor Mittal». Lo rende noto il Codacons in un comunicato. “Pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha ordinato al Mise di inserire il Codacons all’ interno del tavolo di confronto con gli enti locali, riconoscendo l’ illegittimità dell’ esclusione dell’ associazione che, come noto, rappresenta i cittadini di Taranto danneggiati dall’ Ilva – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per questo abbiamo diffidato Di Maio a convocare il Codacons anche all’ incontro di martedì tra sindacati e azienda acquirente, perché il confronto sull’ occupazione ha ripercussioni dirette sulla questione ambientale e sanitaria di Taranto, per la quale l’ associazione è ora legittimata ad intervenire in base a quanto previsto dal CdS». «Se tale richiesta non sarà accolta, il neo-ministro – conclude – riceverà la prima denuncia penale del suo mandato, quella per “Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice» come stabilito dall’ art. 388 del codice penale». La proposta che il Codacons intende avanzare sul caso Ilva «è quella di una riconversione dell’ azienda, con il passaggio dal carbone al gas, e di una bonifica urgente del sito reperendo risorse attraverso una modifica del programma di acquisto degli F35, gli aerei militari contestati da più parti e il cui acquisto non appare una necessità per il Paese». EMILIANO – «Adesso abbiamo un nuovo Governo, che dice ‘noi vogliamo riconvertire, non crediamo alla strategicità della fabbrica e pensiamo che l’ Italia possa non produrre acciaiò. Io su questo punto lascio aperto il dibattito, però se qualcuno decide di chiudere quella fabbrica, deve salvaguardare i suoi 20 mila dipendenti, non ci possono incastrare nel ricatto tra vivere e lavorare. Bisogna trovare il punto di equilibrio». Lo ha detto il Governatore della Puglia Michele Emiliano a ‘1/2h in più’. «Il programma è chiaro, bisogna chiudere le fonti inquinanti, la decarbonizzazione che noi proponiamo le chiude. E’ possibile che il programma di Governo che mette insieme Lega e M5s sia sostanzialmente lo stesso della regione Puglia e questo mi rende ottimista di poter trovare la strada per trovare un accordo». EMILIANO: CONTINUERO’ A LAVORARE PER INTESA – «Continuerò a lavorare per una intesa politica tra M5s e Pd, due partiti con un alto tasso di omogeneità, soprattutto quando il Pd si sarà liberato di alcune lobby, quelle del carbone, dell’ acciaio, del petrolio, del gas, che lo hanno fisicamente occupato». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), nel corso di ‘1/2h in più’ con Lucia Annunziata. «Noi potremo riaprire questo dialogo – ha ribadito il governatore – se riusciremo a scrollarci di dosso questo peso insostenibile che gli italiani hanno individuato, e per cui hanno punito elettoralmente il Pd perché non siamo mai sembrati dalla loro parte ma da quella dei potenti». EMILIANO : «La Lega è soprattutto insopportabile nelle parole che dice, non tanto nei comportamenti che tiene. Nei comportamenti sono democristiani, sono capaci di mediazione. E in qualche caso sono anche corretti e rispettano il Mezzogiorno». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), nel corso di ‘1/2h in più’ con Lucia Annunziata. «Ultimamente – ha aggiunto Emiliano – la Puglia ha avuto la possibilità di inserire un suo rappresentante nella cabina di regia del Fondo sociale di coesione, grazie alla Lega e alla Regione Veneto, e ad altre Regioni del Nord, anche per rispetto e stima nei confronti della Puglia». «Quindi – ha rilevato il governatore – io non sono intimorito dalla propaganda dei poteri forti che sui giornali stanno cercando di scatenare il panico sul nuovo governo. Anzi, appena fatto il governo si è abbassato lo spread e i valori di Borsa sono saliti». «Adesso – ha concluso – dobbiamo spiegare loro che governare è difficile, doloroso, e spesso crea incomprensioni con la gente. E speriamo riescano a gestire questo stress da ruolo e che diano una mano al Paese a riprendere il cammino». TOTI (FORZA ITALIA) – «L’ offerta in corso di Mittal per l’ acquisizione dell’ Ilva ha già la strada segnata, penso che non si possa uscire da quell’ offerta senza che il Paese paghi un prezzo molto alto». Lo dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) intervistato da Lucia Annunziata a Mezzora in più su Rai3. «Spero che il nuovo Governo faccia bene sull’ Ilva, ma temo di no, perché ci sono troppe incongruenze tra M5S e Lega, – commenta – come disse il vecchio Pietro Nenni con i socialisti per la prima volta al Governo, entrarono nella stanza dei bottoni e non trovarono i bottoni, o forse non sapevano pigiare quelli giusti». «Ilva è un bene e la siderurgia un settore a cui la seconda potenza manifatturiera d’ Europa non può rinunciare», ribadisce. Per Ilva «c’ è un’ offerta di Mittal che oggi è in corso, è un’ offerta che ha già una strada segnata e penso che non si possa uscire da quell’ offerta senza un prezzo molto alto pagato al paese. Penso che Ilva sia un bene e la siderurgia un settore cui la seconda potenza manifatturiera d’ Europa non può rinunciare». Lo ha detto il Governatore della Liguria Giovanni Toti a ‘1/2h in più’ su Rai3.
giovanni toti

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