31 Marzo 2013

Il Tribunale: indagare sui prezzi della benzina

Il Tribunale: indagare sui prezzi della benzina 

ROMA. Il Tribunale di Varese «ha, per la prima volta nella storia del nostro Paese, individuato gravi indizi di reato relativamente alla formazione dei prezzi dei carburanti in Italia, ordinando di investire della questione le Procure della Repubblica competenti», Roma e Milano. Il Codacons lo annuncia come una sua vittoria, un «clamoroso colpo di scena» dopo l’ esposto presentato lo scorso marzo alla Procura varesina contro «eventuali manovre speculative relative all’ aumento dei prezzi della benzina». Quanto basta, sostiene l’ associazione di consumatori, per invitare ad aderire ad una class action i 34 milioni di automobilisti italiani. In un passaggio procedurale, decidendo sull’ istanza di sequestro di contratti della compagnie petrolifere su acquisto e vendita di benzina e gasolio, il Tribunale di Varese – riferisce il Codacons – avrebbe quindi ritenuto che ci siano i presupposti per una indagine che accerti se nella definizione dei prezzi dei carburanti le compagnie abbiano speculato commettendo i reati di truffa e aggiotaggio. Secondo la ricostruzione dell’ associazione, in un decreto del Gip di Varese «vengono espressamente citate le compagnie petrolifere Shell e Tamoil con sede a Milano, ed Esso, TotalErg, Kuwait Petroleum, e Api con sede a Roma».

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