Il taxi è un miraggio code infinite a Termini
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fonte:
- la Repubblica
di Daniele Autieri Un’ altra domenica di ordinaria follia alla stazione Termini. Un’ altra domenica di attese estenuanti alla fermata dei taxi, incomprensibile miraggio nello snodo ferroviario più grande d’ Italia. Sono passati appena venti giorni dall’ inchiesta di Repubblica sulla latitanza delle auto bianche dalla stazione e nulla è cambiato. segue dalla prima di cronaca di Daniele Autieri Ancora taxi assenti; ancora file lunghe decine e decine di metri per attese di ore. Un disservizio sul quale dovrebbe intervenire il Comune di Roma che invece assiste senza fiatare a una vergogna che sopravvive indisturbata ormai da anni. Solo negli ultimi mesi al Codacons sono arrivate oltre 50 segnalazioni e sono 6 gli esposti che l’ associazione dei consumatori ha presentato in procura per interruzione di pubblico servizio. Esposti inviati anche alla sindaca Virginia Raggi, all’ Autorità di regolazione dei trasporti e al dipartimento Mobilità e Trasporto del Campidoglio senza mai ricevere risposta. « È un’ emergenza che esplode nei giorni feriali – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – quando i turisti sono tanti e i taxi in giro per la città si riducono ». È quello che è successo anche domenica scorsa, come documentano le foto di Repubblica, una nuova giornata d’ inferno per i pendolari della stazione, costretti ad attendere anche un’ ora sotto la pioggia battente. Quello che stupisce è che tutti conoscono il problema, comprese le stesse cooperative dei taxi che addossano le responsabilità all’ infelice mobilità delle vie circostanti alla stazione. « La viabilità di Termini – commenta Carlo Bittarelli, presidente di Tadiotaxi 3570 – rende impossibile garantire un servizio efficiente. Per entrare a via Marsala, prendere un cliente e uscirne ci vogliono oltre dieci minuti, tutto tempo sprecato». Così i taxi preferiscono restare alla larga, compiendo una scelta personale che in qualche modo confligge con il servizio pubblico che rendono. «A piazza della Repubblica – ammette Bittarelli – a poche centinaia di metri da Termini, è pieno di taxi. Questo perché i tassisti preferiscono mettersi in coda lì, piuttosto che infilarsi nell’ imbuto». Tutti alla larga dall’ imbuto, quindi, a scapito però dei malcapitati chiamati ad attese infinite e spesso obbligati alla ricerca di un mezzo alternativo. Un problema divenuto cronico al punto che – come confessano molti concierge degli hotel vicini alla stazione – i turisti più avveduti raggiungono gli alberghi e in cambio di una mancia chiedono che gli venga chiamato un taxi. A quel punto bastano pochi minuti e l’ auto bianca magicamente compare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica sera, la fila dei viaggiatori in attesa di un taxi alla stazione Termini.
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