Il Tar cancella del tutto lo stop alle grandi navi a San Marco
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fonte:
- Giornale di Vicenza
Un anno fa, in marzo, l’ avevano sospesa, con il chiaro invito a giungere a una soluzione vera, giuridicamente sostenibile. Ma dopo 10 mesi hanno dovuto prendere atto che non si è giunti a niente. E così ieri i giudici del Tar Veneto hanno annullato l’ ordinanza della Capitaneria di porto di Venezia che aveva ordinato di limitare il transito nel canale della Giudecca e a S. Marco delle grandi nave da crociera: stop già l’ anno scorso a quelle di stazza sopra le 40mila tonnellate oltre i 708 passaggi annuali, e da quest’ anno stop totale a quelle da 96mila tonnellate. Un ricorso era stato presentato da Vtp-Venezia terminal passeggeri, un altro dalle società Bassani e Rimorchiatori riuniti Panfido, appoggiate da Comitato Cruise Venice, Gruppo ormeggiatori e altri. Dall’ altra parte, con la Capitaneria e il Ministero dei trasporti, si erano schierati il Comune veneziano, il Codacons e l’ Associazione utenti. Poi c’ era pure il ricorso del Comune di Venezia che voleva un divieto maggiore perché la riduzione prevista di passaggi di grandi navi era del 12,48% anziché del 20% (indicato dal Governo). Come detto, il Tar già in marzo aveva sospeso l’ ordinanza della Capitaneria, e ora nota che «non si è registrato, a distanza di oltre 10 mesi, alcun intervento risolutivo in ordine all’ assetto complessivo degli interessi coinvolti e delle problematiche in atto». Il Tar sottolinea che il decreto interministeriale parlava di misure da attuare «a partire dell’ effettiva disponibilità di vie alternative» e di distanze maggiori di passaggio tra una nave e l’ altra. Ma l’ ordinanza ha «messo a regime drastiche misure interdittive alla navigazione, senza attendere, come prescritto», che ci sia una via alternativa. Non solo: tutti i ricorsi, anche se opposti come obiettivi, sottolineavano che l’ ordinanza aveva «carenza d’ istruttoria e difetto di motivazione», quindi non sta in piedi. [\FIRMA]Il presidente del porto Paolo Costa prende atto e si augura che questo acceleri le decisioni del Governo a favore del nuovo canale S. Angelo-Contorta. Il Ministero farà ricorso al Consiglio di Stato.
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