Il Tar boccia la Dad: illegittima I genitori: danni irreparabili
- fonte:
- la Repubblica
di Bianca De Fazio Un milione di studenti campani ha subito danni non riparabili. Perchè le scuole chiuse e la didattica a distanza imposte in Campania un anno fa dal governatore De Luca non avevano ragione di essere. Quelle ordinanze che lasciavano a casa bambini e ragazzi erano “illegittime”. Lo afferma con una sentenza (impugnabile dinanzi al Consiglio di Stato) il Tar della Campania, cui si erano rivolti il Codacons, i genitori e alcune associazioni che chiedevano fosse garantito ai loro figli il diritto all’istruzione come nel resto d’Italia, senza costringere gli studenti dietro uno schermo. La pronuncia del Tar, resa pubblica ieri, è frutto dei ricorsi che seguirono le ordinanze di De Luca del 16 gennaio, con la sospensione della didattica in presenza per le classi quarte e quinte delle elementari, per le medie e le superiori,e del 27 febbraio, con la chiusura di tutte le scuole. La quinta sezione del Tar Campania, che già si era espressa talvolta a favore delle riaperture, stabilisce adesso, con le parole del suo presidente Maria Abbruzzese, che le ordinanze non avevano tenuto conto “della regolamentazione per fasce di rischio già contenuta nella normativa statale”. De Luca, insomma, aveva compiuto fughe in avanti, in barba alle leggi nazionali, che hanno fortemente penalizzato gli studenti, senza il diritto all’istruzione, le famiglie, senza il servizio offerto dalle scuole. «L’Associazione Scuole Aperte Campania esprime somma soddisfazione per la dichiarazione di illegittimità di quelle ordinanze – dicono adesso i rappresentanti delle associazioni – Il Tar, pur non disponendo il risarcimento del danno ai ricorrenti, ha comunque legittimato la nostra richiesta di risarcimento dei danni subiti dai minori condannando simbolicamente la Regione alle spese di lite per quanto riguarda il prima ricorso. Finalmente è stata ridata voce a tutti i minori campani che, a causa di illegittime ordinanze, hanno subito danni spesso irreparabili». Per giustificare un regime più restrittivo di quello adottato in tutto il Paese sul fronte delle scuole la Regione avrebbe dovuto avere “una motivazione stringente e rafforzata – ha detto il Tar – che avesse dato conto degli elementi diversi o sopravvenuti rispetto a quelli considerati dal governo nazionale, ome avrebbero potuto essere gli indici di aggravato rischio”. «È stata una lotta durissima – af-fermano i genitori del collettivo Usciamo dagli schermi – tra piazze, pratiche dal basso e tribunali; fatta da tanti genitori ed insegnanti che hanno lottato per i diritti di tutti i bambini campani. Una lotta durante la quale siamo stati bersaglio di accuse, insulti e a volte di una vera e propria caccia alle streghe». «Chiederanno mai scusa ai nostri bambini?», si chiede, ad esempio, Marita Francescon, mentre in tanti si rivolgono al Codacons per avviare una procedura di richiesta di risarcimento.E Alessandra Caldoro, esponente di Fratelli d’Italia e battagliera sostenitrice della scuola in presenza, mentre si era in Dad, chiede le dimissioni dell’assessora regionale all’Istruzione Lucia Fortini.
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