13 Febbraio 2010

Il sollievo di Alemanno: “Ce la siamo cavata”

«Ce la siamo cavata». Dopo una mattinata frenetica e un po’ di preoccupazione, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, annuncia lo scampato pericolo. Sono le 2 di pomeriggio. La Capitale si è risvegliata imbiancata di neve, ma da due giorni era scattato l’ allarme. Per Alemanno non ci sono stati grossi disagi e anche il traffico «è stato al livello normale di quando c’ è maltempo. E solo in qualche punto si sono verificati ingorghi». Il sindaco, dopo avere dormito appena 4 ore, ieri mattina alle 8 e mezza, usa molta cautela perché i primi fiocchi nella zona sud della città stanno cominciando a mandare in crisi la circolazione: «Sto aspettando dal Centro operativo comunale della Protezione civile (Coc) notizie più certe per sapere quali sono le situazioni più difficili. Al momento quelle che sembrano maggiormente problematiche sono Monteverde e Eur, ma si tratta di notizie ancora non confermate». Verso le 11.30, mentre la macchina organizzativa è impegnatissima, Alemanno tira un sospira di sollievo: «Le previsioni dicono che dovrebbe essere finita la punta massima – spiega – Il momento più difficile è superato. Vedremo se è vero oppure no». Ma stavolta il meteo non fa scherzi. In generale ha funzionato il piano neve messo a punto dal Campidoglio già a dicembre scorso. Contro l’ emergenza neve e gelo è stata attivata anche la «Sala operativa sociale» del Comune di Roma che ha potenziato i propri interventi di aiuto e assistenza in particolare alle persone senza fissa dimora. La notte tra giovedì e venerdì, è stato ricordato da Sveva Belviso, assessore comunale alla Politiche sociali, sono stati un centinaio i clochard che hanno trovato rifugio nelle stazioni della metropolitana, aperte per il freddo, e circa mille le persone in difficoltà accolte nelle strutture comunali adibite all’ accoglienza: 700 di queste hanno pernottato negli 11 centri del Piano freddo del Campidoglio, circa 300 sono state ospiti delle strutture, aperte tutto l’ anno 24 ore su 24. Le aperture straordinarie degli 11 centri, ha ricordato l’ assessore Belviso, proseguiranno fino a domenica. Ma la neve ha imbiancato anche molte altre città del Lazio creando disagi e problemi alla circolazione: «Il sistema di protezione civile del Lazio sta rispondendo efficacemente su tutto il territorio all’ emergenza in corso nelle ultime ore», ha detto nel primo pomeriggio il vicepresidente della Regione, Esterino Montino, al termine di una riunione di coordinamento della Protezione civile. Nei giorni scorsi la Regione aveva allertato le oltre 400 associazioni di Protezione civile della Regione. La Protezione civile regionale, sempre in collegamento con il Comune e la Provincia di Roma, ha impegnato uomini e mezzi anche nelle zone attorno alla capitale, dai Castelli Romani e alle strade consolari: ad Albano il sindaco Marco Mattei ha deciso per oggi la chiusura delle scuole ed ha attivato un’ Unità di crisi. Aule deserte oggi anche a Bracciano. Critiche al piano anti neve del Campidoglio arrivano da Carlo Rienzi, presidente dell’ associazione di consumatori Codacons: «In molte zone della città si registrano difficoltà e seri problemi alla viabilità a riprova di come il piano comunale anti neve non abbia funzionato alla perfezione: le misure adottate appaiono insufficienti o quantomeno tardive». Secondo Rienzi «sarebbe bastato incrementare il numero di vigili urbani sulle strade per regolare la viabilità e limitare i problemi al traffico». Analoga opinione dall’ associazione Adoc: «La neve era prevista eppure sembra che solo il Comune non lo sapesse – attacca Carlo Pileri, presidente dell’ Adoc – Il piano anti neve è scattato troppo tardi. Roma ancora una volta si dimostra impreparata ad eventi straordinari. E chi paga, come al solito, sono i cittadini». Ma Roberto Angelini (Pdl) replica: «L’ Adoc non sa di cosa parla».

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