Il sistema di video sorveglianza dell’ospedale funzionerà molto presto
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fonte:
- Il Mattino
Nocera Inferiore. «Il sistema di video sorveglianza dell’ospedale funzionerà molto presto» aveva detto, ironicamente il procuratore capo Gianfranco Izzo, a margine della conferenza stampa per l’arresto dell’autrice del rapimento del piccolo Luca Cioffi. «È, purtroppo un atteggiamento tipicamente italiano quello di porre rimedio alle carenze solo dopo che si è verificato un fatto che ha suscitato clamore- ha continuato, ieri, Izzo, tornando sull’argomento- Non sta certamente al Tribunale o alla Procura rimettere in funzione quel circuito di sorveglianza, dal momento che ha problemi anche con il proprio, ma non si può fare a meno di operare una riflessione circa la necessità di intervenire con tempestività, così da poter garantire sempre un adeguato standard di sicurezza, non solo presso l’ospedale, bensì presso tutti i luoghi pubblici in cui viene affrontata una spesa in nome della sicurezza». Il procuratore capo ha voluto così sgomberare il campo da polemiche inesistenti, richiamando ognuno alle proprie funzioni e responsabilità, dando una piccola stoccata al Codacons che, ieri, aveva voluto contestare le dichiarazioni di Izzo. Se il sistema di video sorveglianza installato nel perimetro dell’ospedale di Nocera Inferiore fosse stato in funzione, il caso del rapimento del piccolo Luca Cioffi avrebbe potuto essere risolto in un lasso di tempo minore. Una ipotesi dettata dalla ventata di polemiche sul "caso sicurezza" o una concreta possibilità? Nessuno se la sente di sbilanciarsi, anche perchè, fortunatamente, il caso del piccolo Luca, sottratto alle braccia e alla cure di sua madre a poche ore dalla nascita ha un lieto fine. La struttura commissariale dell’ASL Sa1 ha avviato una inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità e non è escluso che anche la procura,qualora ne ravvisi la possibilità, avvii un procedimento in merito. Ognuno al proprio lavoro per dare una risposta ad interrogativi inquietanti e che si ripetono da tempo. Il problema,però, resta, in tutta la sua mostruosità. Sistemi costosi nella installazione e nella manutenzione, mancata regolamentazione degli ingressi e, in alcuni punti, come il pronto soccorso, un via vai continuo e irregolare di persone che rende quasi impossibile tenere la situazione costantemente sotto controllo. È con questi elementi che gli operatori e gli utenti dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore sono costretti a fare quotidianamente i conti. Operare e al tempo stesso fruire di quella struttura, alle volte è difficile. Mantenere standard di sicurezza adeguati alla quantità di utenti che vi accedono durante il giorno e la notte è reso ancora più difficile dalla penuria di risorse e dalla farraginosità di certa burocrazia che, suo malgrado, la gestione commissariale ha, contribuito a complicare. Dati, fatti, questi, emersi, nuovamente, è il caso di sottolineare, all’indomani della polemica scoppiata sul caso del sistema di video sorveglianza non funzionante all’interno e all’esterno dell’ospedale nocerino in un momento in cui le immagini delle telecamere avrebbero potuto diventare indispensabili. Sì, perché Annarita Buonocore si è introdotta nel reparto di ostetricia e ginecologia pur non avendo alcun motivo che giustificasse la sua presenza in quel luogo; vi ha girato indisturbata; ha interagito con dei pazienti e ne ha carpito la fiducia prendendo in consegna un neonato. Si è poi allontanata dal reparto, è uscita in maniera indisturbata dall’ospedale, ha preso la sua macchina ed ha guadagnato la via di casa.
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