Il salvataggio Alitalia nel mirino dell’ Europa
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fonte:
- Corriere della Sera
ROMA – British Airways chiede la verifica della Commissione europea sull’ intervento di Poste nel capitale di Alitalia, ipotizzando che si tratti di un «aiuto di Stato». «Ci aspettiamo che la Commissione intervenga per sospendere questo aiuto manifestamente illegale – ha detto ieri un portavoce -. È protezionismo, mina la competizione e favorisce quelle compagnie aeree in fallimento che non sono al passo con la realtà economica». «Il governo non dà aiuti di Stato. Abbiamo solo favorito l’ incontro tra privati» ha subito replicato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. La Commissione europea, investita anche da un esposto dell’ associazione dei consumatori Codacons, sempre su un supposto «aiuto di Stato», ha fatto sapere che esaminerà il piano di salvataggio di Alitalia non appena lo riceverà. Ma che l’ operazione venga bocciata non è scontato: qualcuno a Palazzo Chigi fa notare che il governo è stato molto attento a fare in modo che il soggetto scelto, Poste, fosse tra quelli che raccoglie mezzi sul mercato. E il fatto che l’ ex commissario europeo, ex premier, oggi leader di Scelta civica, Mario Monti, attacchi l’ intervento di Poste solo sul piano politico, definendolo «curioso» e frutto di un «colbertismo de noantri », sembra confermare questa impressione. Ieri, intanto, è proseguita fino a tarda notte l’ assemblea straordinaria di Alitalia, che aveva all’ ordine del giorno l’ operazione da 500 milioni messa a punto dal premier con Lupi e il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato: 300 milioni di aumento di capitale e 200 di nuovi fidi. Un passaggio, quello dell’ assemblea, che avrebbe dovuto essere formale, non essendo necessariamente destinato a rivelare le posizioni dei «giocatori» in campo. Air France-Klm nel consiglio di amministrazione di venerdì scorso aveva approvato l’ operazione e teoricamente tutti gli azionisti hanno tempo un mese dall’ assemblea per decidere se partecipare all’ aumento di capitale. Ma il prolungarsi dell’ assemblea ha fornito l’ impressione che ieri tra i soci di Alitalia si stesse approdando a un’ approvazione, salvo sorprese dei prossimi giorni. Nei corridoi del palazzone che ospita il «quartier generale» della compagnia ieri notte si aggiravano consulenti, legali, finanziari, oltre che i numerosi soci. Molto tempo è stato dedicato a puntellare con contratti le garanzie richieste dalle banche per il loro apporto. Del resto la continuità aziendale di Alitalia per ora non è più in discussione, avendo trovato forza nelle assicurazioni date dal governo che l’ operazione da 500 milioni non è un bluff e si farà comunque: con o senza Air France-Klm, magari con un altro vettore. Non per niente ci sono Poste e banche pronte, le prime a sottoscrivere fino a 75 milioni, le seconde fino a 100. Dunque per il successo dell’ operazione basterebbe che i «patrioti» e/o i francesi partecipassero per 125 milioni. «Cercheremo un altro partner se i francesi non ci saranno» ha più volte ripetuto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Ma proprio ieri alcuni importanti vettori hanno voluto chiarire che non saranno loro il prossimo alleato di Alitalia. Lufthansa, ad esempio, più volte chiamata in causa negli scorsi giorni, si è sottratta alla tattica di chi voleva lanciarla in pista in concorrenza con Air France-Klm. «Lufthansa non prevede attualmente investimenti in altre compagnie – ha chiarito un portavoce del leader del gruppo Star Alliance -. E questo comprende anche Alitalia». Il motivo? «Al momento ci stiamo concentrando sui nostri compiti interni, nell’ integrazione delle attuali compagnie e nel completamento di un programma che migliori l’ efficienza di Lufthansa». Quanto a British Airways, altro capofila europeo, «non ci sono né acquisizioni né fusioni che in questo momento risultino attrattive in Europa» è stata la dichiarazione. In ultimo è intervenuta anche la russa Aeroflot: «Al momento – ha detto la portavoce – non stiamo studiando alcun possibile acquisto di quote azionarie di Alitalia». Un distinguo meno marcato degli altri, che lascia aperto uno spiraglio, non prima però che il diritto di prelazione dei francesi sia scaduto. Antonella Baccaro.
antonella baccaro
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