Il rischio di scottarsi arriva dalla sdraio
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fonte:
- Gazzetta del Sud
ROMA ? Il sole stenta ancora a farsi vedere sulla maggior parte delle spiagge italiane, ma il ?caro ombrellone? si fa già sentire, nonostante i ritardi dell`estate. Più che per il sole, il rischio di scottarsi arriva infatti dai prezzi di sdraio e lettini, che in tre anni sono praticamente raddoppiati. La denuncia arriva dall`Intesa dei consumatori, secondo cui dal 2001 ad oggi il costo di una sdraio negli stabilimenti è passato da 8-10.000 vecchie lire a 8-10 euro. In base ai monitoraggi delle associazioni, la vera impennata dei prezzi si è verificata nel 2002, con il passaggio dalla lira all`euro. Ma i prezzi si sono riscaldati anche nelle estati successive. Solo nell`ultimo anno, infatti, dall`estate 2003 ad oggi, il rincaro è stato in media compreso tra il 6% e il 12%. E i rialzi non hanno risparmiato praticamente nulla: dalla sdraio (6,5 euro lo scorso anno, 7,50 oggi), all`accesso agli stabilimenti (tra 2,5 e 3 euro nel 2003, 3,50 euro oggi). Un abbonamento giornaliero è passato invece dalle 16-18.000 lire del 2001, ai 13-15 euro del 2003, fino ai 14-16 euro di quest`anno. Prima di andare a trascorrere una giornata in spiaggia, sottolineano quindi i consumatori, bisogna farsi bene i conti in tasca, perché la ricerca della tintarella rischia di trasformarsi in una gita al mare piuttosto salata. «Anche in questo settore, come già in altri, ? afferma Rosario Trefiletti a nome delle quattro associazioni dell`Intesa (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ? si è arrivati negli ultimi anni ad una sorta di equiparazione tra 1 euro e mille lire». E le cifre salgono ancora se si guarda all`abbonamento stagionale. In media nel 2001, tre mesi al mare costavano tra le 400.000 e le 500.000 lire. Nel 2003 il prezzo è salito a 380-400 euro e quest`anno è cresciuto ancora a 420-440 euro. Un vero salasso per le famiglie. Nessun rincaro su ombrelloni, sdraio e lettini per i turisti abituali e per le famiglie sotto l`ombrellone: ad assicurarlo sono gli operatori balneari, che contestano così la denuncia dell`Intesa dei consumatori. «Abbiamo studiato una serie di pacchetti, per abbonamenti settimanali, mensili e stagionali, che arrivano ad avere uno sconto, rispetto alla tariffa base, fino al 50%», spiega Riccardo Scarselli, presidente del Sib, Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio che associa circa 10 mila imprese. «Quest`anno ? sostiene Renato Papagni, presidente della Fiba, la federazione dei balneari ? abbiamo mantenuto il calmiere sui prezzi che sono stati aumentati solo dell`1,5% rispetto allo scorso anno, quando l`aumento era stato pari all`1,3%. La verità è che le spiagge stanno sempre più diventando una sorta di piccolo villaggio. E tutto questo ovviamente ha un costo».
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