Il presidente D’ Orsi mi ha pagato
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- Giornale di Sicilia
Ai finanzieri aveva raccontato di non avere chiesto il pagamento dei lavori edili svolti nella villa del presidente della Provincia, Eugenio D’ Orsi, perché era un “politico importante” che poteva essergli riconoscente. Da lì era scaturita una delle tre accuse di concussione. Ieri in aula l’ imprenditore Vincenzo Vecchio fa marcia indietro ma non sembra avere convinto la Procura. Ho detto che non gli ho chiesto i soldi ma sapevo che me li avrebbe dati e infatti mi ha pagato. Il problema, però, è che gli assegni circolari sarebbero stati emessi poco più di un anno fa quando D’ Orsi era già sotto processo. Intanto il presidente della Provincia incassa l’ assoluzione per non avere commesso il fattoda quattro capi di imputazione. I suoi difensori, gli avvocati Daniela Posante, Giuseppe Scozzari e Gaetano Bruna, avevano sollecitato quella che in termini procedurali si chiama immediata declaratoria di non punibilità. In sostanza, nella lunghissima lista di imputazioni a carico dell’ uomo politico del Mpa, erano state inserite per errore quattro ipotesi di abuso di ufficio relative a un periodo in cui D’ Orsi non era stato ancora eletto alla presidenza della Provincia. Nel dettaglio si tratta dell’ affidamento, diretto e senza trattativa privata, dell’ incarico ad un’ agenzia per l’ organizzazione del Capodanno del 2008, e di tre distinti mandati di pagamento relativo all’ acquisto di beni di rappresentanza. Il presidente della prima sezione penale Giuseppe Melisenda Giambertoni dopo l’ intervento dell’ avvocato Pierluigi Cappello, che assiste il Codacons in qualità di parte civile e non si è opposto all’ assoluzione, ha ratificato la decisione con un provvedimento motivato. Subito dopo l’ udienza è entrata nel vivo con l’ audizione di due testi, citati dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Giacomo Forte. Uno è Vincenzo Vecchio, presunta vittima di concussione da parte di D’ Orsi perché, sostiene la Procura, sarebbe stato costretto a svolgere dei lavori nella sua villa di Montaperto senza essere stato pagato. Per primo ha deposto Vito Spagnolo, altro imprenditore che – per ammissione di Vecchio – sarebbe stato suo prestanome. Nell’ estate del 2010 ho fatto dei lavori nell’ abitazione di D’ Orsi a Montaperto, – ha detto Spagnolo – gli operai erano formalmente assunti da me ma non li pagavo direttamente io. Il materiale lo forniva il titolare della ditta Guarragi. Le domande vertono a lungo sui compensi ricevuti. Ed è inevitabile la guerra di cifre. L’ avvocato Posante tira fuori la copia di tre assegni da 4 mila euro. Il pm Forte ha replicato dicendo che quei soldi servivano per pagare le forniture a Guarragi e il suo compenso non c’ entra. Poi è stato il turno di Vecchio, indicato dalla Procura come “parte offesa”. Sarebbe lui la vittima di concussione. Con la sua ditta avrebbe partecipato ai lavori di costruzione della villa e poi D’ Orsi avrebbe approfittato del suo ruolo pubblico per non pagare. L’ incarico di eseguire quei lavori mi fu dato personalmente da D’ Orsi e dal figlio. E aggiunge: Sono stato pagato con 10 assegni circolari da 1.000 euro. Il procuratore Fonzo gli contesta: Il 25 agosto 2011 aveva detto ai finanzieri di averlo fatto gratuitamente. E lui replica: Sono stato pagato dopo circa cinque o sei mesi da questo interrogatorio. Controreplica di Fonzo: Un pagamento spontaneo dopo che sapeva di essere sotto inchiesta. Il processo continua il 17 giugno. (*GECA*)
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