Il petrolio scende I consumatori: «Fare come Bush»
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- Giornale di Vicenza
Il petrolio scende I consumatori: «Fare come Bush»
«Tra le priorità del governo anche la benzina»
Roma. «Fare come Bush». Le associazioni dei consumatori lanciano un nuovo slogan contro il caro-pieno e, dopo il piano annunciato dal presidente americano per fronteggiare i rincari del petrolio, chiedono al prossimo governo di inserire tra le priorità da affrontare anche quella della benzina. La mossa di Bush, che ha peraltro annunciato l?avvio di un?inchiesta sulle manipolazioni dei prezzi petroliferi, è infatti bastata a calmare le speculazioni sul greggio, ieri sceso di circa l?1% poco sopra i 72 dollari al barile. Un calo che permette ai consumatori, americani e non, di tirare un sospiro di sollievo. Archiviati i massimi della scorsa settimana, il petrolio è arrivato ieri a 72,15 dollari, anche grazie ai dati confortanti sulle scorte Usa, diminuite meno del previsto, e sull?attività delle raffinerie, lentamente avviate verso la completa ripresa del lavoro. La vera svolta è stata impressa però proprio martedì da Bush, con un discorso più che rassicurante per i consumatori, meno per le compagnie petrolifere, che lo stesso presidente petroliere, ha messo nel mirino dell?amministrazione. Parole più che apprezzate anche al di qua dell?Atlantico. Le associazioni dei consumatori italiane hanno elogiato l?impegno del presidente e hanno invitato il prossimo governo italiano a fare altrettanto. «Appena entrato in carica, – afferma il Codacons – il governo dovrà adottare, seguendo l?esempio di Bush, misure urgenti per far scendere, in vista degli esodi estivi, il prezzo dei carburanti. Gli interventi annunciati dal presidente americano hanno già fatto registrare positivi effetti sulle quotazioni del greggio. Allo stesso modo il governo italiano – sostiene l?associazione – dovrà mettere in campo misure concrete». Il Codacons invita quindi ad aumentare la disponibilità di carburanti sul mercato, «anche tagliando provvisoriamente le scorte», e a educare i cittadini ad un consumo «più razionale e oculato». Ma chiede soprattutto che si faccia «chiarezza sui bilanci delle società petrolifere». Con un esposto alla Guardia di Finanza, l?associazione chiede infatti «di verificare se le compagnie reinvestono in Italia i maxi-profitti derivanti dalla vendita dei prodotti petroliferi e di accertare le grandi differenze esistenti nei prezzi di benzina e gasolio tra Italia e resto d?Europa». Sulla stessa linea anche la Federconsumatori, secondo la quale i rincari del petrolio (e quindi della benzina) porteranno per le tasche dei consumatori una stangata da 490 euro l?anno. «Possibile – si chiede l?associazione – che in Italia non sia stata ancora istituita una Commissione d?inchiesta con poteri sanzionatori visto l?aggravarsi della situazione?».
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