15 Ottobre 2013

Il Pdl contro i supercachet salta l’ accordo con Crozza

Il Pdl contro i supercachet salta l’ accordo con Crozza

ROMA. Nel giorno in cui si riaccende l’ offensiva del Pdl contro i compensi milionari delle star Rai, salta la trattativa che avrebbe dovuto portare Maurizio Crozza sugli schermi della prima rete a partire dall’ anno prossimo. Le cifre di un possibile ingaggio, circolate sulla stampa, hanno fatto gridare allo scandalo i parlamentari del centrodestra, a partire dal capogruppo in Commissione di Vigilanza, Renato Brunetta. E proprio Brunetta domenica a “Che tempo che fa” ha attaccato Fabio Fazio per le cifre previste nel contratto. L’ accordo prevedrebbe un compenso di 5,4 milioni di euro per tre anni dal 2014, rispetto ai 6 milioni del contratto attuale che scade il prossimo giugno. «Fazio – scrive Brunetta in un’ interrogazione al presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico – avrebbe imposto un rinnovo anticipato del contratto garantendosi una vera e propria blindatura e subordinando ad esso la conduzione del prossimo Sanremo. Una gravissima forzatura del conduttore nei confronti della Rai». Il capogruppo Pdl, che parla anche di un compenso di 20mila euro a puntata per Luciana Littizzetto, chiede che venga reso noto ufficialmente il compenso di Fazio, dopo il rifiuto del conduttore che in trasmissione ha richiamato l’ obbligo di riservatezza preso con la Rai. Un obbligo – per le associazioni dei consumatori – contrario alla legge, che «impone alla Rai di rendere noto l’ ammontare dei compensi per tutti i contratti». Posizione condivisa da Codacons e Associazione Utenti Radiotelevisivi, che hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti e un’ istanza d’ accesso all’ Agenzia delle Entrate per avere copia delle denunce dei redditi di Fazio, Luciana Littizzetto e Benigni e risalire ai cachet elargiti dalla Rai. Cifre milionarie sono circolate anche nella trattativa per portare Crozza con un proprio programma su Rai1 per i prossimi tre anni: 450 mila euro a puntata per almeno 22 serate, più 5 milioni al comico, ora in forze a La7. Cifre smentite dalla Rai, che puntava ad un esborso più contenuto. La trattativa sarebbe saltata per decisione consensuale: troppo lontane le posizioni delle due parti. Non è escluso che l’ argomento arrivi in cda giovedì, quando si affronterà anche il nodo della direzione della Tgr: in pole ci sarebbe Vincenzo Morgante, caporedattore del Tgr Sicilia.

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