IL PASTICCIO BRUTTO DEI TEST DI MEDICINA
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fonte:
- La Stampa
D ecine di migliaia di aspiranti camici bianchi in rivolta in corsa per 14020 posti, il Codacons sul piede di guerra, un’interrogazione parlamentare,la promessa della ministra dell’Università di annullare le domande sotto verifica o sbagliate (almeno 3, a quanto pare).E un’affermazione inequivoca, che suona come un’onesta ammissione della necessità di fare un salto di qualità in modo da “riuscire a dare qualcosa di meno debole per il prossimo anno”. Ma, intanto, si può sommessamente osservare che le graduatorie, pur emendate, che ne scaturiranno, non saranno in grado di assicurare equità tra chi ha dispiegato tempo per dare una risposta e chi è passato oltre. Anno che vai, polemiche che trovi, per quanto riguarda il test di ingresso a Medicina, inevitabilmente accompagnato dall’eterna discussione sul numero chiuso. Quest’anno però è una vera e propria conflagrazione quella che sta mobilitando l’armata degli studenti che il 3 settembre scorso, indossando la scomoda mascherina Ffp2 e a debita distanza l’uno dall’altro, hanno cercato di rispondere in 100 minuti, non uno di più non uno di meno, a sessanta impegnative domande: 12 di cultura generale, 10 di ragionamento logico, 8 di fisica e matematica, 18 di biologia, 12 di chimica, particolarmente difficili, quest’anno, stando all’unanime valutazione di “addetti ai lavori”. Se negli anni scorsi erano state le domande di cultura generale – storia, letteratura, temi politico-istituzionali, cittadinanza e Costituzione – a suscitare qualche protesta, quest’anno non si sono visti quesiti del genere: quale Stato italiano – tra la Repubblica di Venezia, il Ducato di Parma, il Regno di Sardegna, lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana – è stato cancellato dalla geografia della penisola italiana dopo il Congresso di Vienna (1814-15)? In realtà, non erano, tutto sommato, particolarmente ardue le domande, con cinque opzioni di risposta, sull’anno della promulgazione delle leggi razziali; sul giorno della celebrazione della Giornata della legalità; in quale Stato si trova oggi la città di Fiume dove nel 1919 ebbe luogo la spedizione di Gabriele D’Annunzio; e neppure, perfino, quella sulla casa automobilistica che introdusse per prima la catena di montaggio; sull’autore del libro “Il mistero buffo” – per richiamarne solo alcune. Si potrebbe però osservare che 12 domande di cultura generale sono davvero troppe. Le domande di logica – che all’estero hanno un peso crescente nei criteri e nelle tecniche di valutazione – sono passate, negli ultimi tre anni, da 20 a 10. Poche, se si pensa che questo test è la prima occasione per i futuri medici di allenarsi con la pratica del ragionamento logico. Tenendo conto che l’acquisizione e il perfezionamento delle capacità di ragionamento critico costituiscono una base essenziale per un medico che, nel suo percorso professionale, deve continuamente mettere alla prova le capacità di scelta e la rapidità dei processi decisionali. Visto che si annunciano cambi di passo occorrerebbe forse, anche, sviluppare una riflessione: così com’èè, la prova d’ammissione risponde all’esigenza di selezionare candidati capaci di incarnare un profilo professionale come quello del medico che dovrà rapportarsi alla malattia e al dolore,e confrontarsi non solo con casi clinici, ma con persone?
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