Il mondo della musica in fermento
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fonte:
- La Stampa
Il mondo della musica è quello più in fermento su Internet in questo momento. Le notizie si sovrappongono: dal punto di vista degli utenti, alcune sono belle, altre un po? meno. Per esempio, ai consumatori non sembra piacere molto la nuova legge sul copyright entrata in vigore ieri (un sito che ne pubblica tutti i dettagli è www.interlex.it): i diritti d?autore sono più tutelati online e recepisce una direttiva europea, d?accordo, ma prevede multe salate molto impopolari per chi compra cd masterizzati (non solo per chi li vende), l`istallazione di antipatici sistemi anticopia e un aumento delle tasse su supporti di qualsiasi natura (dai cd vergini ai masterizzatori). «E? una vergognosa misura che fa ricadere sui consumatori i costi di carrozzoni come la Siae e l`incapacità degli Stati di mettere a punto misure valide contro la vendita illegale di prodotti d`autore» è il commento dell`Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori). Secondo l`Intesa, il decreto non fa altro che colpire i consumatori anzichè i produttori di cd falsi, «proteggendo i prodotti dell`ingegno e facendo pagare di più a chi, assolutamente onesto, compra una scatola di cd da incidere per i fatti suoi». In compenso, non dispiacciono le novità della Apple, la casa californiana che produce i personal computer con il sistema operativo Macintosh: è di ieri il lancio di «iTunes Music Store», un servizio Internet che consente agli utenti di scaricare musica al costo di 99 cents a brano (circa un euro). Il catalogo comprende già ben 200 mila brani, tra cui raccolte inedite, e ognuno può essere masterizzato senza limiti per uso personale. Una volta scaricato sul proprio pc, il brano può essere inciso su un cd per essere poi ascoltato con un normale lettore. Gli utenti amanti del tutto gratis storcono il naso. Ma non ci sono solo loro: il vantaggio è che il sistema di Apple, oltre ad essere legale, sarà facile e piacevole da usare. I Macintosh sono già carichi di software per gestire musica, foto e video. E con «iTunes», i file si scaricano velocemente in modalità affidabile (grazie all?«Advanced Audio Coding»), anche con una connessione a bassa velocità, mentre sul sito (www.apple.com/itunes) è disponibile il pre-ascolto. Il nuovo sistema legale piace ovviamente anche alla Riaa (Recording Industry Association of America), che dichiara entusiasta: «Il sistema Apple avrà per le vendite del settore lo stesso effetto che il walkman ha avuto per le vendite di audiocassette». Il nuovo servizio Apple per ora è disponibile solo negli Usa (o meglio: solo a chi detiene carta di credito con conto bancario negli Usa), ma la Apple è la casa produttrice dell?iPod (www.apple.com/ipod), che è diventato il lettore di mp3 più popolare del mondo ed esiste sia in versione Mac che Windows anche in Europa con tre modelli (da 399, 499 e 599 euro, Iva compresa, in base alla memoria: 10, 15 o 30 giga) che gestiscono già una lista di 7.500 titoli di canzoni. «Quelli per l?iPod sono gli stessi contenuti, in piccolo, del nuovo Music Store annunciato in Usa» spiega Enzo Biagini, l?amministratore delegato di Apple Italia. «Per poter permettere agli utenti europei di acquistare i brani di iTunes anche dall?Europa, le case discografiche stanno lavorando agli aspetti legali internazionali». E? solo questione di tempo. Certo il nuovo servizio non sarà molto influente, visto che la base installata di computer della Apple non supera il 3-5 per cento (la maggioranza gira su Windows), ma Steve Jobs (Apple) ha promesso che entro l?anno il negozio sarà aperto anche agli utenti di altri sistemi operativi. Da tempo la Apple lavora sugli standard liberi, puntando a sostenere tutti gli utenti intenzionati ad aggirare le limitazioni poste alla compatibilità dalla rivale Microsoft. Questo piace anche alle major. Intanto, su Internet già si mormora del progetto online della Emi, il maggiore in Europa: quanto costeranno le canzoni?
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