26 Settembre 2009

“Il mega ammanco? Sono tutte calunnie”

 La difesa di una parente della bancaria. L’impiegata è una persona insospettabile e molto religiosa

 CIRCA QUINDICI milioni di euro dei correntisti fatti sparire e una dipendente Unicredit della filiale di via Gattalupa finita nel mirino. La vicenda del mega ammanco bancario si allarga con le prime denunce.  Ieri il vice presidente nazionale del Codacons, l’avvocato Bruno Barbieri, ha depositato le prime querele di parte con richiesta di risarcimento. «Sono cinque atti giudiziari spiega Barbieri che è anche il legale dei correntisti scippati riguardanti in totale dieci persone. Lunedì depositeremo le altre dieci». «Ogni caso riguarda mediamente cifre intorno ai 600-700mila euro», spiega Barbieri. LA PROCURA di Reggio ha appena aperto un inchiesta seguita dal Pm Katia Marino. L’accusa ipotizzata dai denuncianti è di appropriazione indebita nei confronti di una insospettabile dipendente della filiale di via Gattalupa. «Sono tutte calunnie» ha dichiarato ieri una parente della donna contattato dal "Carlino". Fatto sta che l’indagine è partita ed ammonta a circa 15 milioni di euro la cifra di denaro mancante da diversi conti correnti. Le sorprese potrebbero essere altre dal momento che anche ieri diversi correntisti, allarmati dalle notizie uscite sulla stampa, si sono recati per controllare lo stato dei loro conti. La donna accusata è una vera e propria insospettabile, impegnata anche nel volontariato; lavorava nella filiale di via Gattalupa da una vita. Anno dopo anno aveva conquistato la fiducia dei clienti ed era cresciuta di ruolo all’interno dell’istituto di credito.  «Mi è stato riferito che è una persona molto religiosa che ha l’abitudine di recarsi in pellegrinaggio a Fatima, nel suo ufficio ha tra l’altro diverse immagini sacre», rileva il vice presidente del Codacons, che visto l’ammontare della cifra «non esclude che possa aver agito anche con altre persone, ma sono solo ipotesi». Sempre che le indagini appurino se è veramente lei la responsabile. Tante le persone che lamentano ammanchi. «C’è anche un nonno che aveva risparmiato tutto per il nipotino di soli 4 anni e che si è ritrovato il conto a zero», spiega Barbieri.  «Tra le persone colpite anche alcuni imprenditori edili spiega il vice presidente del Codacons si sono trovati il conto in rosso ed abbiamo subito richiesto alla banca di comunicare la loro situazione agli altri istituti di credito in modo che non rientrino tra i clienti potenzialmente insolventi».  INTANTO IL CODACONS ha già preso contatti con gli uffici di Unicredit di Bologna per avviare le pratiche di rimborso. Al tempo stesso la filiale dell’istituto di credito sta vagliando tutte le posizioni dei correntisti di via Gattalupa, con un particolare riguardo quelli appartenenti al portfolio della dipendente sospettata. Questi vengono poi chiamati uno a uno per una verifica di tutte le scritture contabili per ripristinare l’importo esatto del saldo.

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