1 Settembre 2010

“Il Governo deve studiare dei meccanismi di rimborso automatico”

Pedaggi autostradali, Consiglio di Stato conferma stop agli aumenti

Roma – (Adnkronos/Ign) – Gli aumenti, previsti dalla manovra economica approvata dal governo, erano scattati il primo luglio scorso per poi essere bloccati dal Tar del Lazio il 29 dello stesso mese. Il ricorso contro la sospensiva era stata presentata dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dall’Anas e da diversi enti locali. Codacons: "Pronti a class action se non ci saranno rimborsi". Zingaretti: "Con tenacia e forza abbiamo vinto"
Roma, 1 set. (Adnkronos/Ign) – Semaforo rosso del Consiglio di Stato che conferma lo stop in tutta Italia agli aumenti dei pedaggi su autostrade e raccordi autostradali dell’Anas previsto dalla manovra economica approvata dal governo.
Gli aumenti, scattati dal primo luglio scorso, erano stati bloccati dal Tar del Lazio il 29 dello stesso mese.
Il ricorso contro la sospensiva era stata presentata dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dall’Anas e da diversi enti locali.
Soddisfatto il Codacons che, assieme alla Provincia di Roma, aveva presentato ricorso al Tar del Lazio. ”E’ evidente come ora le maggiori somme pagate ai caselli debbano essere restituite agli automobilisti, altrimenti si configurerebbero veri e propri reati a danno degli utenti – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – il Governo deve studiare dei meccanismi di rimborso automatico in favore di quei cittadini che, utilizzando le infrastrutture stradali, hanno subito ingiusti incrementi tariffari, ritenuti illegittimi sia dal Tar che dal Consiglio di Stato. Se ciò non avverrà, siamo pronti ad intentare una class action in favore degli automobilisti – prosegue Rienzi – che possono fornire la propria pre-adesione all’iniziativa compilando il modulo pubblicato sul blog www.carlorienzi.it”. ”Qualora poi, come si vocifera in ambienti bene informati, il Governo decidesse di fare il furbo e di aggirare le disposizioni dei Tribunali mediante un apposito decreto legge, non esiteremo non solo a far annullare il decreto dalla Corte Costituzionale, ma immediatamente denunceremo alla Procura della Repubblica i ministri che voteranno a favore del decreto legge in Consiglio dei Ministri, per truffa aggravata e Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”, conclude Rienzi.

"Anche il Consiglio di Stato conferma che le nostre argomentazioni erano giuste e sacrosante. Non solo, come poteva sembrare ovvio, dal punto di vista politico e sociale, ma anche da quello strettamente giuridico. Con la nostra forza e tenacia abbiamo vinto e dato un contributo determinante per seppellire questo odioso balzello che penalizzava in modo particolare chi vive, studia e lavora nel territorio romano”. E’ quanto dichiarato dal canto suo in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno "la sentenza del Consiglio di Stato conferma l’iniquità del pedaggio sulle strade di accesso al Raccordo anulare, che fin dal primo momento era stato contestato con forza da tutte le Istituzioni che governano il territorio romano".

"La sentenza del Consiglio di Stato conferma in via definitiva lo stop agli aumenti dei pedaggi evitando sacrifici ingiusti ai cittadini e in particolare ai pendolari del Lazio", dichiara il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ricordando come "la Regione non abbia fatto mancare il proprio sostegno al ricorso della Provincia di Roma contro una misura iniqua che l’Anas ha provveduto a bloccare i primi di agosto, dopo i pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato".

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