È il giorno delle tasse, rischio ritardi
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fonte:
- Giornale di Vicenza
È scattato il tax day, ma per qualcuno la faccenda potrebbe complicarsi, con il rischio di trovarsi a pagare in ritardo. Scade oggi il termine per pagare Tasi, Imu e Irpef senza incorrere in sanzioni, ma prima di andare in banca o in posta conviene dare un’ ultima controllata al modello F24, per evitare di essere rispediti indietro. In alcuni casi infatti è necessario pagare per via telematica, ossia on line oppure rivolgendosi a un intermediario abilitato, come commercialisti o Caaf. Sono tre le circostanze: i modelli F24 a saldo zero, quelli contenenti crediti utilizzati in compensazione o con saldo superiore ai mille euro. Una novità entrata in vigore ad ottobre, ma «non pubblicizzata a sufficienza», come denuncia l’ Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Vicenza, 1200 circa gli iscritti (cui vanno aggiunti altri 400 che fanno riferimento all’ Ordine di Bassano). «È un problema che riguarda le persone fisiche senza partita Iva – spiega il presidente dell’ Ordine vicentino Marco Poggi – persone che in molti casi si identificano con le fasce più deboli dei contribuenti, come i pensionati e gli anziani, in genere poco propensi a utilizzare strumenti informatici e quindi praticamente obbligati a rivolgersi a intermediari». Le operazioni allo sportello sono bandite per chi, ad esempio, vuole farsi scalare gli importi dovuti con Tasi e Imu dal credito d’ imposta, caso tipico di chi gode della pensione o di stipendio da lavoratore dipendente e scarica alcune spese, come quelle mediche o di ristrutturazione. Ma può trovarsi in difficoltà anche chi ha un modello F24 superiore ai mille euro, magari perché in possesso di più immobili. «Molti contribuenti lo scoprono solo allo sportello – spiega ancora Poggi – magari l’ ultimo giorno. Da qui si innesca una serie di difficoltà, perché queste persone devono rivolgersi a un professionista, che deve avviare la pratica. Se fosse una sola persona non ci sarebbero problemi, ma quando bisogna trattare più pratiche i tempi si allungano. E spesso ci troviamo a farlo a costo zero». «La circolare ministeriale è del settembre 2014 ed è entrata in vigore in ottobre, ma non c’ è stata molta informazione tra i non addetti ai lavori». C’ è poi un altro problema. «In alcuni casi ci sono state delle discrepanze tra i conteggi dei professionisti e quelli comunicati dai Comuni. Situazioni che vanno verificate. Il problema è che molti moduli solo arrivati pochi giorni prima della scadenza». La soluzione? «Dovrebbe essere un calcolo di competenza esclusiva degli uffici comunali, inoltre la comunicazione dovrebbe essere più tempestiva. Lo stesso Statuto del contribuente prevede che i tempi siano idonei, ma non viene sempre rispettato».Che la comunicazione non sia stata esemplare lo conferma anche Codacons. «Le modalità di pagamento hanno creato dei disagi per scarsa informazione e poca chiarezza, soprattutto tra le persone che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie», spiega l’ avvocato Stefano Fanini, direttore dell’ ufficio legale veneto del Codacons e responsabile per la zona di Vicenza e Verona. «Nel momento in cui molti chiedono informazioni, significa che l’ iter non è chiaro. Sarebbe utile pensare ad un modello di pagamento più semplice, come ad esempio il classico bollettino, con cui tutti hanno dimestichezza».
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