Il diesel sfonda quota 1,3 euro
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fonte:
- Avvenire
C i risiamo. I prezzi dei carburanti tornano a salire. La benzina, secondo le rilevazioni di Staffetta quotidiana, è a un passo da 1,42 euro al litro, mentre il gasolio ha sfondato 1,3 euro al litro, il massimo da oltre due anni (da ottobre 2008). A superare questa soglia limite è stata per prima Q8 (1,304), la più bassa è invece Shell a 1,285 euro al litro. Per la verde i prezzi si attestano tra 1,414 euro al litro per Esso e Q8 e 1,419 euro al litro per Erg, Shell, Tamoil e Total. Quanto ai cluster Eni, le punte massime per la benzina sono in Campania (dove è in vigore l’addizionale regionale) a 1,46 euro al litro, seguita dalla Sicilia con 1,445 euro al litro. Sempre in Sicilia si registra il record per il gasolio: i prezzi consigliati toccano quota 1,324 euro al litro.
Numeri che alimentano nuove polemiche fra consumatori e petrolieri. «Sono listini astronomici», così il Codacons bolla gli aumenti, sottolineando che «in quasi 10 anni, il prezzo del gasolio ha subito un rincaro del 39%, mentre la benzina è aumentata del 34%». In pratica – spiega il presidente Carlo Rienzi – «per un pieno di diesel si spendono oggi 18,35 euro in più rispetto al primo gennaio 2001, e 18,05 euro in più per la benzina». Che tradotti in termini annuali significa che un automobilista medio, rispetto a 10 anni fa, «spende oggi per il gasolio la bellezza di 440 euro in più all’anno (+433 euro per la benzina). Aggravi di spesa che salgono a oltre 650 euro annui in caso di utilizzi frequenti dell’automobile». Insomma una «maxi-stangata – conclude il Codacons – a danno dei cittadini consumata nel corso degli anni nel totale immobilismo dei governi che si sono succeduti e della classe politica, ancora oggi incapace di trovare una soluzione al fenomeno del carobenzina che erode fortemente il potere d’acquisto delle famiglie italiane ». Per questo Adusbef e Federconsumatori chiedono di «porre un freno a questo andamento intollerabile che, di giorno in giorno, pesa sempre di più sulle tasche dei cittadini »: «È indispensabile – sono le loro proposte – l’applicazione delle misure previste dal protocollo sottoscritto con i rappresentanti della filiera petrolifera, in particolare modo la Commissione istituzionale sulla doppia velocità; la razionalizzazione della rete e l’apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione; il blocco settimanale degli aumenti; l’abolizione della cifra relativa ai millesimi, dannosa e fuorviante ai fini di una reale comparazione tra i prezzi applicati dalle diverse compagnie e dai diversi distributori».
Accuse e analisi respinte dall’Unione petrolifera. «Il prezzo medio che si paga in Italia è sostanzialmente allineato a quello europeo», afferma il presidente Pasquale De Vita. In particolare, in merito al prezzo del gasolio che per la prima volta ha superato 1,3 euro, De Vita ha sottolineato che «questo aumento è avvenuto in rapporto all’andamento dei prezzi dei mercati internazionali». In tal senso il numero uno dell’Up ha ricordato che «nell’ultima settimana i prezzi sui mercati internazionali sono saliti di 3 centesimi, mentre le aziende in Italia ne hanno riversato sul consumo solo 2 centesimi ». Versione confermata dal sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, Stefano Saglia: «Il rincaro dei prezzi dei carburanti di questi ultimi giorni sono una conseguenza dell’andamento dei valori internazionali del Platt’s».
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