Il debito supera i 2mila miliardi
-
fonte:
- Il Sole 24 Ore
Carlo Marroni ROMA La soglia attesa e annunciata ormai da tempo è stato raggiunta: il debito pubblico italiano ha superato per la prima volta nella storia i duemila miliardi di euro. La Banca d’ Italia nell’ ultima pubblicazione statistica sulla finanza pubblica diffusa ieri ha certificato: a ottobre lo stock si è attestato a 2.014.693 milioni di euro (+71,238 miliardi nei primi dieci mesi dell’ anno e +3,7% rispetto a gennaio), in un giorno in cui tra l’ altro lo spread – dopo l’ impennata dell’ ultima settimana – si è stabilizzato verso il basso. La vetta dei duemila miliardi di euro era quindi scontata e inevitabile, almeno finché l’ andamento delle finanze pubbliche segna un deficit. Tuttavia un segnale positivo – proprio sul debito – arriva da dati dello stesso bollettino: in settembre gli investitori esteri hanno acquistato 10 miliardi di titoli di stato (a quota 676 miliardi), portando la loro quota complessiva al 40,6%, in decisa crescita. Uno stock su cui grava un enorme peso per gli interessi. Da 80 miliardi, secondo stime del governo, il costo del debito salirà ancora: quest’ anno si pagheranno 8 miliardi in più (toccando quota 86 miliardi) fino ai 105 miliardi nel 2015. Intanto, ancora secondo i dati forniti da Via Nazionale, le entrate tributarie dei primi 10 mesi dell’ anno segnano un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2011. Di certo il raggiungimento dei duemila miliardi segna una data importante nella storia del debito, che a fine anno sarà di oltre 126,1% sul Pil, anche questo un record visto che si parte – tanto per segnare una data “virtuosa” – dal minimo registrato nel 1963-1964 del 32,6%, anche se questo livello viene tenuto per poco. Nel 1970 il debito era al 40,5% del Pil, circa. Ma è degli anni ’80 la crescita intensa: nel decennio passa dal 58% al 95,2%, raggiungendo poi il punto di massimo a metà anni ’90 quando l’ incidenza del debito sul prodotto sale al 121,5%, più o meno alla fine del primo governo Berlusconi, quando gli spread (e il cambio lira-marco) erano andati alle stelle. A quel punto il rapporto con il Pil – grazie anche ad un periodo di economia più vivace e del processo di adesione all’ Unione monetaria – scende progressivamente, fino al minimo di 103,9 del 2004, per poi risalire pian piano nel triennio 2005-2008, e impennarsi nel 2009-2010, proseguendo la crescita negli ultimi due anni, causato in parte da un’ economia prima stagnante e poi in recessione (salvo sprazzi di ripresa non trascurabili). Già perché lo stock del debito ha proseguito a crescere inesorabile, sospinto nel biennio 2009-2010 da un aumento significativo della spesa pubblica, finanziata con il debito. Va comunque considerato che, nelle ultime stime del governo, il debito senza la quota italiana degli aiuti decisi dall’ Ue per la Grecia si attesterebbe al 123,3%, un livello più contenuto ma che rimarrebbe sempre un record assoluto per l’ Italia. Il governo Monti (ma anche quello futuro) dovrà mettere in campo misure taglia-debito, basate soprattutto sulle dimissioni del patrimonio, ma si attende anche un effetto positivo dalla vendita di Sace-Simest-Fintecna a Cdp. Il dato del 2012, attualmente stimato dal Def, è comunque già stato raggiunto – secondo i dati di Eurostat – nel primo semestre dell’ anno e quindi potrebbe lievitare ulteriormente. Va considerato che, nelle ultime stime del governo, il debito senza la quota italiana degli aiuti decisi dall’ Ue per la Grecia si attesterebbe al 123,3%, un livello più contenuto ma che rimarrebbe sempre un record assoluto. La cifra di duemila miliardi spinge a fare qualche calcolo: secondo i calcoli del Codacons, è come se ogni famiglia italiana avesse in media un debito di 82.192 euro, considerando il numero medio di componenti di 2,4 persone emerso nell’ ultimo censimento Istat. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ andamento dal 2010 2.014.693 milioni Il nuovo primato A ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche, secondo quanto riportato ieri da Banca d’ Italia nel supplemento al suo Bollettino statistico, ha superato quota 2mila miliardi di euro: è il valore assoluto più alto mai raggiunto dal nostro Paese. Nel corso del 2012, rivela via Nazionale, l’ indebitamento è cresciuto di oltre 71,238 miliardi (+19,550 miliardi solo a settembre) 126,1% Il rapporto debito/Pil A fine giugno, secondo i calcoli di Eurostat, il debito aveva raggiunto il livello record del 126,1% sul Pil. A settembre il governo lo prevedeva a quota 126,4% per il 2012, mentre le previsioni europee (risalenti a novembre) parlano del 126,5% del Pil. In Europea cifra superata solo dal 176,7% della Grecia; Francia e Germania hanno rispettivamente un debito al 90% e all’ 81,7% del Pil.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA