Sabato 4 Novembre 2000
SAN GIOVANNI INCARICO

Cimitero, spese contestate
di DOMENICO TORTOLANO

Tassa supplementare sul caro estinto al cimitero di san Giovanni Incarico. E’ stata richiesta dalla ditta Rieci per le 500 lampade votive collocate sui loculi che ha fatto arrabbiare i parenti dei defunti per il balzello straordinario. La ditta, per aver adeguato a norma gli impianti di illuminazione (come prescritto dalla legge per le tombe sepolcrali) ha chiesto un contributo di 25.000 lire per i loculi e 30.000 per le cappelle: pena, la disdetta del contratto. Contro tale imposizione è scesa in campo l’associazione a difesa degli utenti, l’Euroafi-Codacons, che in una nota contesta la tassa richiesta. « La ditta- scrive in una lettera aperta al sindaco il delegato Bruno Fallone- non può chiedere gli aumenti perché, in base al contratto, le migliorie sono a carico della concessionaria. Si può richiedere, semmai, solo ai nuovi utenti. La ditta,inoltre, non sostituisce le lampade fulminate e poi usa quelle da 1,5 watt anziché da 3 watt come da contratto. Il sindaco dovrebbe intervenire a far sospendere il pagamento di un contributo non dovuto»

Immediata replica del sindaco Antonio Salvati. « Io sono da sempre- dice- a difesa degli interessi dei cittadini e perciò sono subito intervenuto facendo sospendere il pagamento. Comunque i lavori andavano fatti per legge e in base alla convenzione le migliorie vanno ripartite tra utenti e ditta. La Rieci di Luca Martucci si aggiudicò l’appalto per 29 anni, nel 1994, quando in comune c’era il commissario prefettizio »

L’Euroafi chiede poi il rimborso a quei cittadini che hanno già pagato per timore del distacco della corrente elettrica e al sindaco di disdire il contratto con la Rieci. « La giunta comunale- scrive ancora Fallone- un anno fa si limitò a prendere atto dell’avvenuta cessione dell’appalto alla ditta senza nemmeno preoccuparsi di acquisire la certificazione rilasciata dalla prefettura per il dovuto accertamento su eventuali impedimenti a carico della società. Nessuno ha potuto vedere quegli atti».

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