Il consenso informato non è cambiato
Dopo la nuove norme sull’obbligo vaccinale, il consenso informato firmato dai cittadini va modificato con urgenza, afferma Carlo Rienzi, del Codacons (secondo quanto apparso su l’Arena di venerdì 7 gennaio), dato che oggi i moduli sul consenso non prevedono responsabilità in capo allo Stato in caso di reazioni avverse o gravi danni permanenti. Rienzi conclude invitando “gli over 50 a non firmare alcun consenso informato” (io direi che allora è meglio evitarsi il disturbo di recarsi agli hub vaccinali) o a “cancellare dai moduli qualsiasi clausola che escluda responsabilità dello stato”. Ohibò, ragionamento interessante…E allora cos’ho stoltamente firmato io per ben tre volte? Vado a riguardare il modulo. Che non contiene alcun cenno ad esclusioni di responsabilità dello Stato in caso di danni. Si riferirà a modifiche recentissime, penso,o a moduli di altre città, ma il testo è sempre quello che appare sul sito governativo: si firma che si è stati informati. Questo è sufficiente perché lo Stato non risponda più degli esiti di un intervento che ha raccomandato fortemente? No, come Rienzi saprà meglio di me (basta una veloce ricerca su internet), la legge 210/92 prevede il diritto all’indennizzo a favore di chi subisce gravi danni effettivamente causati da vaccinazioni obbligatorie. In seguito la Corte costituzionale, con diverse sentenze, ha esteso l’indennizzo anche ai casi di danni comprovati a causa di vaccinazioni non obbligatorie ma raccomandate. Recentemente la Corte ha esteso l’indennizzo alle vaccinazioni antinfluenzali e contro l’epatite, che sono facoltative.E allora cos’è che andrebbe cambiato? Non mi è chiaro come si potrebbe cancellare una clausola che non c’èè. Forse in mezzo a tanto allarme sulla tenuta della nostra democrazia Rienzi ci vuole in qualche modo rassicurare: in Italia anche oggi ognuno ha diritto a dir quel che vuole, anche se di questi tempi non ci sarebbe così bisogno di aumentare la confusione. Donatella Miotto VERONA
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