14 Settembre 2021

“Il Comune restituisca le somme ai cittadini truffati all’anagrafe”

MACERATA  Dopo  la  notizia  della  presunta  truffa  seriale  che  sarebbe  stata  perpetrata  da  una  dipendente  del  Comune  di  Macerata  (dal  2016  avrebbe  fatto  pagare  ? 27,37  per  il  rilascio  della  carta  di  identità  elettronica,  al  posto  della  spesa  prevista  di  ? 22,21,  incassandosi  quindi  la  differenza),  l’associazione  dei  consumatori  Codacons  ha  deciso,  si  legge  in  una  nota,  «di  scendere  in  campo  al  fianco  degli  ignari  cittadini  truffati.  Episodi  come  questi  lasciano  sbalorditi  sono  assolutamente  inaccettabili,  perché  rompono  il  rapporto  di  fiducia  che  dovrebbe  esserci  tra  istituzioni  cittadini.  Bene  ha  fatto  il  Comune  di  Macerata  ad  avviare  una  indagine  interna,  ma  bisogna  anche  pensare  ai  cittadini  truffati,i  quali  hanno  il  diritto  di  vedersi  restituiti  subito  maggiori  importi  pagati»,  prosegue  il  Codacons  Marche.  In  primo  luogo,  infatti,  «si  ravvisa  la  responsabilità  del  Comune  di  Macerata,  che  in  ogni  caso  dovrà  necessariamente  farsi  carico  della  restituzione  delle  somme  indebitamente  pagate.  Del  comportamento»  della  propria  dipendente,  infatti,  «ne  dovrà  rispondere  legalmente  l’ente  comunale».  Il  Codacons  pertanto  «invierà  una  formale  richiesta  al  Comune  di  Macerata  per  procedere  alla  restituzione  di  tali  somme:  tutti  cittadini  truffati  interessati  recuperare  l’importo,  senza  alcun  costo,  potranno  inviare  la  loro  adesione  via  mail.  E’  il  minimo  che  si  può  intanto  fare  per  ripristinare  la  legalità  il  senso  di  fiducia  verso  l’ente  pubblico.  L’iniziativa  riguarda  tutti  cittadini  che  sono  stati  truffati,  ossia  coloro  che  dal  2016  ad  oggi  hanno  ingiustamente  pagato  ? 27,37  per  il  rilascio  della  carta  di  identità  elettronica,  al  posto  della  spesa  prevista  di  ? 22,2121.  In  secondo  luogo,  il  Codacons  si  costituirà  parte  civile  nell’eventuale  processo  penale  che  verrà  avviato  carico  della  dipendente  comunale,  formulando  richiesta  di  risarcimento  danni,  anche  morali». 

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