Il Comune in “debito” con l’Inps e salta l’assistenza ai disabili
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fonte:
- Gazzetta del Sud
Le Politiche sociali restano sotto i riflettori. Una vicenda dopo l’altra l’apparato burocratico di palazzo “Luigi Razza” continua a fare acqua da tutte le parti, senza che si riesca in qualche modo a fronteggiare un’emorragia di efficienza che continua a far “agitare” non poco i cittadini e l’Aula del Consiglio. Ultima vicenda in ordine di tempo, quella legata al versamento dei fondi relativi ad un progetto, le cui figure di Il caso arriva in commissione Chieste spiegazioni anche su “short list” e asilo nido riferimento si trovano nel Comune, finalizzato all’assistenza sotto varie forme, delle persone con particolari difficoltà. Risorse pari a 52mila euro che, in teoria, dovrebbero essere versate dall’Inps quantomeno in una situazione di normalità. Così non è per il Comune capoluogo che nei confronti dell’Ente pensionistico ha un debito considerevole, al punto che dall’Istituto nazionale di previdenza è giunta una intimazione agli uffici di piazza Martiri d’Ungheria di procedere al pagamento, considerato che l’ammontare della cifra da restituire all’Inps è ben superiore alle 52mila euro di cui dovrebbero beneficiare le persone beneficiarie del progetto Hcp (Home Care Premium), una forma di assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti. Operazione che ancora non è avvenuta «per alcune problematiche inerenti il Durc», ha chiarito ieri in Aula Lorenza Scrugli che presenterà un’interrogazione al sindaco in occasione del prossimo question time unitamente al gruppo di Vibo Democratica, formato da Marco Miceli e Giuseppe Policaro. Insomma, l’ennesimo “schiaffo” della burocrazia dell’Ente ai disabili per spese, peraltro finanziate dall’Inps rispetto al quale gli uffici, guidati dal dirigente di settore Adriana Teti sono stati chiamati ieri, nel corso dei lavori della IV commissione, a fornire risposte immediata, «considerata la delicatezza della questione». Asilo nido In commissione Politiche sociali, nella giornata di ieri, si è tornato a parlare anche dell’asilo nido, e delle “short list” ulteriori nodi al pettine dell’amministrazione Durissimo Marco Miceli che ha addirittura posto sul “nido” una pregiudiziale legata al mancato riaffidamento alla cooperativa Vibo Salus della gestione della struttura, dopo la sentenza con la quale il Tar ha costretto gli uffici comunali a ritornare sui propri passi. «Non c’è ancora traccia – ha tuonato Miceli – dell’affidamento genitori portano i figli a scuola senza sapere da chi verranno accuditi. Le maestre ci sono? E se ci sono, per chi lavorano?». Un affondo deciso concluso da una riflessione: «Ancora una volta l’amministrazione ha perso l’opportunità di accogliere i rilievi di questa opposizione che magari, alla luce della richiesta di accesso agli atti da parte del Codacons, avrebbero potuto evitargli l’ennesimo contenzioso in cui la soccombenza appare certa». fargli eco anche Stefano Soriano (Pd): «La vicenda è molto de- Chiediamo al presidente Antonino Roschetti di informarci al più presto, anche nella giornata di domani». Short list E in chiusura, non è mancato un riferimento pure alla questione delle “short list”, vale a dire gli incarichi attribuiti a tre professionisti per un totale di 28mila euro che hanno sollevato nei giorni scorsi letteralmente un polverone: «Ancora attendiamo a tal proposito – ha concluso Lorenza Scrugli (Vibo da Vivere) – verbali e documentazione dagli uffici»
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