24 Marzo 2009

Il Codacons: uno sportello che aiuti le persone disagiate

 È da anni che il Codacons segnala all’amministrazione comunale di Udine l’evidente aumento di disagio sociale in città, anche organizzando campagne informative già con la vecchia giunta Cecotti (simboliche le mille borse della spesa regalate, già a fine 2007 in piazza XX Settembre, dal Codacons, con gente in coda solo per poter portare a casa, pane, latte e altri beni di prima necessità).  Ma ora, soprattutto dopo gli ultimi episodi che hanno visto protagonisti i clochard, non si può attendere oltre: il Codacons sollecita l’istituzione di uno Sportello per gli amministratori di sostegno, necessaria per la tutela di persone che vivono situazioni di disagio ed incapaci di intendere e di volere (alcolisti, tossici, persone con disagi mentali). La domanda di contributo dell’associazione è già stata fatta in Regione a fine febbraio. Una figura di cui in Friuli c’è carenza, eppure la potenziale utenza dell’amministratore di sostegno sarebbe pari al 7% della popolazione, quindi ben 7mila cittadini solo nel capoluogo friulano.  Il Codacons di Udine, che offre la sua sede per ospitare lo Sportello, avrebbe già individuato un esperto preposto a creare corsi per diventare amministratori di sostegno e a supportare gli stessi nella loro attività alleviandoli così dalle pratiche burocratiche (pensionistica, certificati) che spesso non riescono ad espletare in tempi brevi. Una mano verrà data anche dal Comune, Provincia e Regione mettendo a disposizione addetti che si possano muovere tempestivamente nei passaggi burocratici (consegna documenti, domande, ecc.).  «Seguiamo una persona con gravi problemi cardiaci che vive nel dormitorio – spiega Bruno Peres, responsabile regionale servizi socio-sanitari Codacons -, stiamo incaricando per lui una persona come amministratore di sostegno, che faccia da tramite con le istituzioni».  Ma sono davvero tanti i casi a Udine di persone in difficoltà, aggiunge Peres: «per questo, su suggerimento del Codacons nazionale, avvieremo indagini conoscitive».  Ancora in fase embrionale, ma con buone opportunità di attuazione, un altro progetto allo studio del Codacons Regionale che si chiamerà "Tu al posto mio": si tratta di coinvolgere ragazzi affetti da depressioni, che ripiegano su alcool e sostanze stupefacenti, residenti in quartieri degradati, nell’accompagnamento (col supporto di uno psicologo) di persone con seri problemi di disagio. Una sorta di educazione ad aiutare il prossimo che contribuisce anche a relativizzare i propri problemi;  a motivare ulteriormente le lezioni di "empatia", il Codacons sta cercando di collaborare con gli enti preposti per istituire borse-lavoro con cui remunerare l’attività dei ragazzi socialmente disagiati.
 

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