4 Dicembre 2009

Il Codacons: sulle pm10 nuovo esposto a Treviso

Annuncio all’indomani dell’inchiesta milanese 

TREVISO.  Arriverà nei prossimi giorni anche alla Procura di Treviso l’esposto del Codacons che chiede accertamenti in materia di smog, come avvenuto in Lombardia. In particolare l’associazione di consumatori chiede di indagare sulla possibile connessione tra gli sforamenti delle pm10, come documentato dall’Arpav, e l’incremento delle patologie di tipo respiratorio.  «L’eventuale passo successivo sarà quello di accertare una connessione tra l’incremento delle malattie e la possibili scarsa vigilanza o omesso controllo da parte di presidente di Regione e provincia e dei sindaci, per non aver adottato adeguati provvedimenti atti a combattere lo smog», ha spiegato il presidente veneto del Codacons, Franco Conte. La battaglia legale dell’associazione era iniziata nel giugno del 2007 con un esposto basato su dati del Cnr secondo i quali lo smog uccide in media 8.220 persone l’anno nelle sole 13 maggiori città italiane a causa dell’alta concentrazione delle pm10. L’esposto fu presentato in 11 delle 13 città oggetto dello studio: Torino, Genova, Milano, Trieste, Padova, Venezia, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania, Palermo. Ora, dopo gli avvisi di garanzia al governatore Roberto Formigoni, al sindaco di Milano Letizia Moratti e al presidente della Provincia Guido Podestà, verranno riproposti esposti in diverse procure della pianura Padana. «Nei prossimi giorni riproporremo nuovi esposti, a Venezia e nei capoluoghi di provincia, come Treviso – ha sottolineato Conte – chiediamo che si proceda ad accertare se vi sono stati incrementi di malattie che i medici ritengono riconducibili a pm10 e micropolveri, le pm2.5, che sono ancora più pericolose. Riproporremo all’attenzione del giudice i dati sugli sforamenti aggiornati, chiedendo di indagare sugli aumenti delle patologie respiratorie. Speriamo che i sindaci, che sono i più immediati garanti della salute dei cittadini, attuino il principio della precauzione, prima che si verifichi il possibile danno». Intanto Legambiente Veneto ha rilanciato l’allarme sull’inquinamento, affermando che «le polveri sottili soffocano le città venete e in particolare Verona, Padova, Vicenza e Venezia, per cui è necessario un serio impegno degli enti locali e della Regione».
 

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