10 Giugno 2005

Il Codacons suggerisce un sms




CONTINUANO le prese di posizione e i proclami in vista della chiamata alle urne per il referendum abrogativo sulla legge 40, relativa alle norme sulla fecondazione assistita. Cercheranno di fare il punto sulle varie posizioni maturate in merito alla consultazione referendaria, i giovani uddiccini, che oggi alle 17.30 al Comune, hanno organizzato un dibattito completo di ogni punto di vista, con un ginecologo, Roberto Noia, che proiettando delle diapositive cercherà di farci meglio capire in cosa consiste la fecondazione medicalmente assistita e quelli che solo i vari aspetti della materia; l`avvocato Federico Maria Ferrara, che ci chiarirà le idee sui quattro quesiti referendari e sugli aspetti fondamentali della legge 40/2004; il Comitato Scienza e Vita, rappresentato dal Giuseppe Leone, che ci porterà la testimonianza di questo movimento che si batte per l`astensionismo ed infine il Comitato referendario per il “si“ con la presenza della dottoressa Elena Bova. All`incontro prenderà parte anche il vicesegretario nazionale dei Giovani, Eusebio Dalì.
Stamattina, intanto, il Tribunale deciderà sul ricorso d`urgenza presentato dal Codacons per ordinare al ministro Pisanu di mandare un sms a tutti gli elettori per ricordare loro giorni e orari del voto.
«Tra i motivi che hanno portato all`iniziativa legale ­ fa sapere l`associazione ­ la necessità di fornire un`adeguata conoscenza ai cittadini circa le modalità del voto. E` infatti preciso dovere, indipendentemente dalle scelte personali in materia, dell`Amministrazione pubblica consentire che tutti i cittadini italiani siano, comunque, perfettamente informati e consapevoli delle modalità di svolgimento del voto, a favore o contro la cosiddetta legge sulla procreazione assistita».
In ogni caso il Codacons rivolge l`invito ai consumatori italiani affinchè il 12 e 13 giugno si rechino a votare per il referendum sulla procreazione assistita.
«L`associazione critica il comportamento differente assunto dal ministro Pisanu ­ spiega l`avvocato Francesco di Lieto, presidente regionale dell`associazione a difesa dei consumatori ­ rispetto a quello tenuto in occasione delle elezioni svoltesi nel mese di giugno dello scorso anno; quando, con un apposito decreto, si inviò a tutti gli elettori un sms ricordando i giorni e gli orari in cui recarsi alle urne. Infatti ­ sostiene il Codacons – è vero che l`elettore, come dice Pisanu, può e deve poter scegliere anche se astenersi e non andare a votare, ma proprio per poter scegliere liberamente e consapevolmente questa opzione deve sapere almeno che si vota e su cosa si vota».
Quindi l`sms proposto dall`associazione potrebbe essere fatto così: «Ti ricordiamo che il 12 e 13 giugno, dalle ore? alle ore? si vota per i 4 referendum sulla procreazione assistita. Ti ricordiamo che oltre a votare per il sì o per il no si può anche decidere di non votare al fine di far mancare il quorum di validità al referendum».
La segreteria provinciale della Fiamma Tricolore di Catanzaro, dal canto suo, ha rivolto un ultimo appello ai cittadini calabresi ad astenersi dal voto sui quattro referendum sulla procreazione assistita.
I missini ritengono che su temi di questa importanza e specificità «si debbano esprimere i nostri rappresentanti istituzionali, dopo aver esperito tutti i necessari approfondimenti scientifici, e non un corpo elettorale che spesso non è posto nemmeno in grado di decifrare letteralmente i complicatissimi quesiti che vengono trascritti sulle schede elettorali referendarie». Ritengono, inoltre, che la legge 40, seppur perfettibile, sia da ritenersi una buona legge e che, comunque, una sua modifica in senso “progressista“ metta a rischio un impianto legislativo «faticosamente costruito nel rispetto di una sensibilità cattolica che, piaccia o meno – sostiene a gran voce il segretario provinciale Natale Giaimo – è nelle radici storiche e nella cultura del popolo italiano, senza contare i pericoli insiti in quella manipolazione genetica che i fautori del “sì“ negano a parole ma appoggiano nei fatti».
La posizione della Fiamma è dunque per l`astensione dal voto, in modo tale che non venga raggiunto il quorum necessario a invalidare il referendum.
«Ultima notazione – dice ancora Giaimo – và a chi dice che la propaganda dell`astensionismo è diseducativa. Noi diciamo che è stata certamente diseducativa l`azione di quel partito che nacque dai primi referendum e che i referendum ha ucciso nell`orgia di proposte referendarie con cui ci ha inondati negli anni, fino a giungere alle diciassette schede propinateci contemporaneamente qualche anno fa, ovvero altrettanto diseducativo è stato il comportamento dei rappresentanti politici che hanno spesso vanificato gli esiti referendari – ricordate i referendum abrogativi del ministero dell`Agricoltura divenuto ministero delle Politiche agricole o quello che abrogava il finanziamento pubblico dei partiti divenuto rimborso elettorale e decine di altri esempi simili ­ ovvero che non hanno minimamente raggiunto gli obiettivi che si prefiggevano, esempio quello che ha modificato in senso maggioritario il nostro sistema elettorale “per dare maggiore voce ai cittadini e toglierla ai partiti“ con i risultato che sono sotto gli occhi di tutti. Allora domenica e lunedì – è questo l`invito lanciato dalla Fiamma tricolore – andiamo al mare e lasciamo che siano i politici ad assumersi le responsabilità che gli spettano rispetto al mandato conferitogli dal corpo elettorale, visto che qualcuno minaccia di fare, in caso di mancanza del quorum, quello che avrebbero dovuto fare fin dall`inizio di questa vicenda ­ e cioè di dare battaglia in parlamento per costruire una buona legge per le coppie italiane».

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