21 Dicembre 2020

Il Codacons replica: «Immagini artistiche»

Sul calendario “Italienza” sulla petizione lanciata dall’associazione nazionale Senonoraquando (Snoq) condivisa anche dalla Città delle Donne di Lucca, arriva la replica del Codacons, associazione di consumatori che ha firmato il calendario: dodici foto (per dodici mesi) di nudi femminili in bianco e nero per promuovere dodici borghi italiani sulla Francigena (ritratti in un francobollo). Il Codacons etichetta come «piccole associazioni femminili locali» quelle che hanno lanciato la petizione per il ritiro del calendario Codacons 2021 “Italienza”, «”colpevole” – dice l’associazione dei consumatori – di ritrarre l’immagine della donna in modo artistico, unendola alla bellezza dei borghi italiani in un sacro percorso in dodici piccoli comuni della Francigena». Da «femminili», per il Codacons le associazioni contro cui si rivolge diventano «femministe. Hanno il diritto di chiedere, noi il diritto di non ascoltare le loro richieste e andare avanti con l’iniziativa sociale che non ha nulla di erotico sessuale, come rilevato da molti esponenti dell’arte giornalismo e dello spettacolo che hanno esaltato addirittura il nostro progetto – spiega il Codacons -. L’unica forma di sessismo, davvero grave e inaccettabile, è quella di chi censura le donne e vede nella loro immagine artistica solo pornografia ed erotismo, del tutto inesistenti all’interno degli scatti artistici firmati dalla fotografa Tiziana Luxardo per il calendario Codacons». Il Codacons non sa – o forse non ha letto sull’articolo uscito sulle nostre cronache locali di sabato 19 dicembre, che insieme alle «piccole associazioni femministe» tra i firmatari della petizione a livello locale ci sono anche note esponenti della politica e della pubblica amministrazione: basta anche solo andare sull’elenco dei firmatari su change.org per vedere chi l’ha condivisa. Il Codacons inoltre ribadisce di avere «inviato una lettera alle associazioni firmatarie della petizione per far meglio comprendere come le polemiche sollevate siano errate e si basino su un travisamento del messaggio del calendario Codacons». È una malcelata accusa di bigotteria, come si evince dal tono della lettera in questione. Vi si legge: «La nudità di donne e uomini nella storia dell’arte ha costituito e costituisce l’espressione della libertà che l’arte stessa presuppone e, da sempre, è stata utilizzata da tutti i più grandi artisti senza distinzione o discriminazione, nonostante le epoche passate che vedevano la donna più succube dell’uomo di quanto non lo sia oggi… Attaccare il Codacons su questi temi dimostra poca conoscenza della nostra associazione, di chi vi lavora, da sempre in prima linea nella tutela di tutti, senza distinzione di sesso»

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