2 Luglio 2015

Il Codacons è pronto a dare battaglia «Porteremo a Castelnovo le tv nazionali»

Il Codacons è pronto a dare battaglia «Porteremo a Castelnovo le tv nazionali»

– CASTELNOVO MONTI – ASSEMBLEA attonita martedì al teatro Bismantova da parte dei cittadini truffati dal sub-agente Sergio Petroni dell’ agenzia Ina Assitalia di Castelnovo Monti, promossa dal Codacons. Numerosi i quesiti posti al vice presidente nazionale di Codacons, avvocato Bruno Barbieri, sulla diversa casistica di investimenti a cui ha risposto in modo esauriente dando la piena disponibilità dell’ associazione per l’ istruzione delle pratiche per la richiesta di rimborso. All’ osservazione fatta da un cittadino su come mai una truffa di oltre 20 milioni di euro ai danni dei cittadini della montagna, tra cui molti pensionati, che mette in ginocchio l’ economia di un territorio, non si sui mass media nazionali, l’ avvocato Barbieri si è detto disponibile a far intervenire a Castelnovo Monti anche Striscia la notizia, Le iene e Mi manda Rai3. «Occorre però avere una platea ampia per essere presi in considerazione – afferma Barbieri – questo teatro deve essere pieno. Noi ci ritroveremo tra circa un mese, fate il passa parola in modo da essere più numerosi. Serve a smuovere la Compagnia a cui dà molto fastidio la pubblicità negativa. Sappiamo per esperienza che l’ intervento dei mass media aiuta molto». Mentre l’ assemblea del 16 giugno, promossa da Federcosumatori e Adiconsun aveva stemperato gli animi grazie anche alle parole inequivocabili del presidente nazionale, Rosario Trefiletti, che invitava tutte le persone coinvolte nella vicenda a restare unite e a non accettare transazioni separate, ma «chiedere insieme il 110% per avere almeno il 101%, mai sotto il 100». Al contrario l’ altra sera il vice presidente Codacons ha precisato che non si può procedere con una pratica collettiva, ma per persona o singolo nucleo familiare, andando anche a trattativa. «SE TUTTO va bene, considerata la complessa situazione, – ha aggiunto Barbieri – a primavera avremo i primi risultati. Però abbiamo già dato appuntamenti per tentativi di conciliazione entro 40 giorni. Se si trova l’ accordo con la controparte, si porta a casa anche il 90% del dovuto, perché se si va in giudizio ci vogliono oltre due anni e mezzo per avere i soldi. Poi si potrà procedere per ottenere il rimanente importo. L’ importante è andare al tavolo delle trattative con le carte in regola». Il castelnovese Giuseppe Baroncini, che faceva parte della segreteria della Provincia all’ epoca del presidenza Ruini, non coinvolto nella vicenda, ma interessato al grave problema, ha fatto rilevare come si stia disgregando il gruppo dei truffati, ognuno per conto proprio, mentre era partito unito con la costituzione di un comitato. «Un modo di procedere dispersivo è più costoso – ha sottolineato – anche per le parcelle che dovranno riconoscere agli avvocati, oltre al rischio di ottenere, in certi casi, risultati peggiori». Molti dei truffati non sono apparsi soddisfatti a conclusione dell’ assemblea, anche perché si sono resi conto, nonostante la disponibilità di Generali Italia, che la strada per riavere i soldi è in salita. Molti, per la troppa onestà, vivono un senso di colpa vergognandosi per aver affidato i loro rispari a Petroni per quel senso di amicizia e di stima maturato in tanti anni e maldestramente tradito. Settimo Baisi.

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