Il Codacons lancia l’ allarme «In Italia i c/c più cari dell’ Ue»
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fonte:
- La Padania
li italiani hanno i « conti correnti ed i mutui più cari d’ Europa. La battaglia per la competitività delle nostre imprese non si vince solo riducendo il costo del lavoro ma anche e soprattutto tutti gli altri costi che le aziende sono costrette a pagare: banche, assicurazioni, luce, gas, benzina, telefono». A sottolinearlo è il Codacons commentando la proposta della Commissione Ue di una direttiva per rendere più facile comparare i conti correnti e migliorare la trasparenza sulle spese e chiedendo un intervento del Governo Letta. Per il Codacons, infatti, «non basta rendere meno opache le tariffe bancarie o velocizzare le pratiche per il passaggio da una banca all’ altra, per quanto sia comunque auspicabile». Fino a che un’ industria italiana paga uno spread doppio rispetto ad un altro paese Ue per ottenere un finanziamento, rileva l’ associazione dei consumatori, «i prestiti sono negati proprio quando ne avresti più bisogno (il famoso ombrello dato quando c’ è’ il sole e tolto quando piove), se vai in rosso devi pagare le assurde commissioni di istruttoria veloce, veloci a stangare il consumatore, ogni giorno sono inventati nuovi balzelli (commissione per ogni prelievo allo sportello, se non si fa al meno una operazione di bancomat al mese, se sul conto corrente si scende sotto una certa giacenza media etc etc), è evidente che la battaglia per la competitività è persa in partenza». Ecco perchè, aggiunge il Codacons, «il Governo dovrebbe intervenire non solo rendendo più trasparenti le tariffe, ma eliminando per legge le gabelle più anacronistiche, a cominciare dall’ abolizione delle commissioni di istruttoria veloce. Inoltre se si vuole combattere l’ evasione incentivando le transazioni elettroniche, sarebbe decisamente auspicabile azzerare tutti i costi connessi, da quelli sull’ uso delle carte di credito all’ internet banking». S ono convinto che l’ Italia ce « la farà ad uscire dalla procedura per il deficit eccessivo e a vincere la grande partita contro la crisi economica». Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’ industria, Antonio Tajani, introducendo la chat in diretta sul canale web ANSA Europa 2014. «Certo, bisognerà lavorare ancora molto, a Bruxelles e a Roma per un’ azione forte a favore della crescita», ha aggiunto Tajani indicando la necessità di interventi per «aiutare le imprese a poter lavorare meglio» e sottolineando che «è fondamentale il recepimento della direttiva sul ritardo dei pagamenti». «E importante che le amministrazioni pubbliche paghino tutto il dovuto alle imprese – ha continuato il vicepresidente della Commissione europea -. Questa sarebbe una straordinaria iniezione di liquidità, che permetterebbe alle imprese di poter pagare i loro dipendenti, quindi riawiare una politica dei consumi ed arriverebbero anche più tasse nelle casse dello stato. Sono convinto – ha concluso Tajani – che la fine di quest’ anno segnerà l’ inversione di tendenza e che il 2015 sarà l’ anno in cui l’ Europa potrà dire di aver sconfitto il nemico numero uno».
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