Il Codacons: fermate la gara
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fonte:
- Messaggero Veneto
L?amarezza di Prodi e Bertinotti. Il Codacons: fermate la gara
ROMA ? «Siamo purtroppo in una grandissima fase di uso e di abuso di queste sostanze. Una fase che non viene contrastata abbastanza». Il ministro della salute, Girolamo Sirchia, commenta così i casi di doping riscontrati al Giro d`Italia. Secondo il ministro, «il modo per vincere viene identificato nella pastiglia e in tutti i trucchi possibili, anzichè in un onesto confronto. Purtroppo è una cattiva mentalità comune in Europa». Sirchia sostiene l?importanza delle sanzioni, ma insiste sulla necessità di un cambio di mentalità: «In tutte le palestre, dovunque, si vedono usi e abusi» anche perchè doparsi «è visto come un comportamento, certo moralmente criticabile, ma tutto sommato furbo per poter vincere. C?è tutta una cultura da costruire».
Una considerazione amara che ha avuto un?ampia eco nei palazzi della politica. Romano Prodi, noto appassionato di ciclismo, esprime la sua amerezza: «Quest`anno quando ho saputo che il Giro partiva dall?estero, mi sono augurato una sola cosa: che ci fossimo lasciati alla spalle l?epoca dei problemi giudiziari connessi. Purtroppo non è così, e la cosa mi dà una tristezza enorme, ma proprio enorme».
Anche Bertinotti è deluso dagli sviluppi extrasportivi del Giro. «Immagino che per gli sportivi sia un altro colpo molto duro. Dopo la vicenda di Marco Pantani, comunque la si voglia giudicare, ora il simbolo della maglia rosa è messo in discussione dalla vicenda doping». «Credo ? aggiunge ? che ciò che è stato detto da giornalisti e critici per tutte le discipline sportive, compreso il ciclismo,debba essere seriamente considerato. Siamo andati verso l?industrializzazione dello sport e verso la sua chimicalizzazione, e le conseguenze cominciano a diventare molto pesanti».
Il Codacons, l?associazione dei consumatori va oltre e chiede a Guariniello di «sequestrare e bloccare» il Giro. «La manifestazione – sostiene in un comunicato il coordinamento di associazioni per la tutela dell`ambiente e dei diritti degli utenti – è diventata ormai diseducativa per tutti ma soprattutto per quei giovani che intendono avvicinarsi al ciclismo. La causa di tutto, ovviamente è il doping e l`uso che i corridori fanno di sostanze vietate dai regolamenti. Non solo.
Immediata la risposta del magistrato chiamato in causa. «Non ho nessun elemento per decidere in un senso o nell?altro». Il procuratore aggiunto a Torino non si trova in città e quindi non ha potuto nemmeno vedere l` esposto dell` associazione dei consumatori. Inoltre i problemi di procedura sono notevoli, anche perchè la carovana rosa non ha toccato in nessun punto il territorio di sua competenza: è stata fatta addirittura atterrare nel piccolo aeroporto di Levaldigi, nel Cuneese.
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