10 Novembre 2009

Il Codacons dichiara guerra al Cip6 per il cdr: a Catanzaro causa pilota

Per Codacons bruciare rifiuti non vuole dire usare rinnovabili e fa causa per restituire agli utenti le cifre incassate grazie all’uso improprio degli incentivi Cip6

Partirà di fronte al giudice di pace di Catanzaro la causa pilota del Condacons per restituire agli utenti le somme impropriamente incassate, che pesano per il 6-7% su ogni bolletta, grazie all’uso distorto degli inventivi Cip6. L’associazione di consumatori ricorda che "il Cip6 è una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi del 1992, con la quale sono stati disposti degli incentivi per l’energia elettrica prodotta attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili ed assimilate". "Tuttavia il termine assimilate – prosegue l’associazione – è una stranezza tutta italiana non essendo previsto dalla normativa europea. E così, grazie a quell’aggiunta, incenerire rifiuti viene considerato come utilizzare una fonte rinnovabile di energia. Ma bruciare spazzatura è differente dal produrre energia utilizzando il sole o il vento!  Per questo – conclude il Codacons – ciò che accade nel nostro paese costituisce una violazione delle norme europee che consentono di ritenere assimilata solo l’energia ricavata dalla parte organica dei rifiuti (gli scarti vegetali)".

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