Il Codacons denuncia Belen. Cosa rischia dopo aver cacciato Morandi e Lucarelli
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fonte:
- Liberoquotidiano.it
L’associazione dei consumatori Codacons ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza contro i gestori del locale Ricci, tra i quali figurano personaggi come Belen Rodriguez e Joe Bastianich, per violazione delle norme sull’accesso dei clienti ai pubblici esercizi. Quella che sembrava solo l’ultima zuffa a distanza tra nomi noti dello spettacolo, nel dettaglio tra Gianni Morandi, Selvaggia Lucarelli e Belen Rodriguez, rischia di ingigantirsi come una palla di neve che rotola dalla cima di una montagna.
Il caso – La vicenda è stata raccontata su Facebook dalla giornalista del Fatto quotidiano e si è consumata tutta nel pomeriggio di ieri, quando lei e Morandi si erano dati appuntamento proprio nel locale della showgirl per un incontro “distensivo”. La polemica tra i due era montata dopo che la Lucarelli avevi pubblicato lo screenshot di una foto su Instragram di Morandi con la didascalia che sembrava rivelare la presenza di un Social manager. Un dettaglio che aveva sorpreso le migliaia di fan di Morandi, convinti da sempre che a gestire i suoi canali social ci fosse solo e soltanto lui. Morandi aveva chiarito a stretto giro, chiarendo che il messaggio: “Mettila tra le 13 e le 14” fosse semplicemente indirizzato a sua moglie Anna, impegnata ad aggiornare il suo profilo su Instagram. Da qui l’invito di Morandi per l’incontro a Milano e il caffé consumato ad un tavolino del Ricci. Pochi minuti di chiacchiere e ai due si è presentata una cameriera mortificata che li invitava ad andare via, perché alla “direzione la signora non è persona gradita”.
L’esposto – Tra Belen e la Lucarelli i rapporti sono pessimi, ma secondo il Codacons non è possibile cacciare un cliente se non per giusta causa: “e l’antipatia personale – spiega l’associazione in una nota – non rientra certo tra le motivazioni riconosciute dalla normativa”. Codice alla mano, il Codacons, presieduto da Carlo Rienzi, cita l’articolo 187 del regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza: “Salvo quanto dispongono gli articoli 689 e 691 del codice penale – riporta il Tulps – gli esercenti del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrispona il prezzo. Le violanzioni, ai sensi dell’art. 221/bis, comma 1 del Tulps, sono soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 516 a euro 3.096”.
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