Il Codacons contro Fabio e Mingo Striscia indaga su altri dieci servizi
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fonte:
- Corriere del Mezzogiorno
BARI Anche il Codacons si schiera contro gli ex inviati baresi del tg satirico Striscia la notizia, Fabio e Mingo. Carlo Rienzi, il presidente e avvocato dell’ associazione che difende i consumatori, ha annunciato che, «in rappresentanza dei telespettatori italiani», il Codacons chiederà di «costituirsi parte offesa nel procedimento aperto dalla magistratura affinché i diritti degli utenti siano garantiti anche sul fronte televisivo e dell’ informazione». L’ associazione sembra scagliarsi contro i due attori baresi e prendere le difese del tg satirico e del suo autore, Antonio Ricci, al quale esprime «solidarietà e vicinanza». Una presa di posizione netta, quindi. Fabio e Mingo, assieme ad altre tre persone, sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pm della Procura di Bari, Isabella Ginefra, con l’ accusa di simulazione di reato. Sotto indagine è finito un servizio registrato nel 2013 durante il quale i due ex inviati – ormai licenziati da Striscia – smascheravano un falso avvocato. Secondo gli inquirenti si trattò, in realtà, di una messa in scena: non c’ era alcun finto legale, si trattava di un attore che si era prestato a recitare quel ruolo. «Striscia la notizia – si legge in una nota del Codacons – è da sempre una trasmissione dedita alla difesa dei cittadini e alla denuncia di truffe. Per tale motivo, se dalle indagini della Procura di Bari dovessero emergere illeciti, si determinerebbe, oltre al danno per il programma, una grave lesione della buona fede dei telespettatori. Esprimiamo solidarietà e vicinanza ad Antonio Ricci e a tutto il team della trasmissione – dice Carlo Rienzi – e ci costituiamo parte offesa nel procedimento aperto dalla magistratura». Fabio e Mingo, sospesi in diretta dal Gabibbo, hanno replicato alle accuse sostenendo di essere «sconcertati dagli atteggiamenti ostili che stiamo riscontrando attraverso la stampa. Per ben 19 anni – hanno replicato in una nota sabato scorso – abbiamo collaborato fedelmente dando il massimo della nostra professionalità nel rispetto di ogni indicazione ricevuta, anche se non sempre condivisa. Quando le autorità competenti riterranno utile ascoltarci, risponderemo con lealtà e serenità. Siamo i primi a voler conoscere le fila di questa assurda vicenda nella quale ci si vuole coinvolgere». La vicenda è destinata, però, a far discutere ancora molto: secondo gli autori del tg satirico, oltre al filmato sul falso avvocato, ci sarebbe un altro finto servizio su una presunta maga cialtrona. Non solo: il team di Antonio Ricci sta svolgendo verifiche interne su un’ altra decina di servizi ritenuti sospetti. La Procura di Bari, invece, è concentrata solamente su un singolo episodio, quello del falso avvocato, che sarebbe stato confezionato ad hoc noleggiando persino una macchina di grossa cilindrata con una carta di credito per rendere tutto più verosimile. Le indagini sono state affidate al nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri della Procura, nel fascicolo sono confluite anche due denunce firmate da Antonio Ricci e dai vertici di Mediaset che, sentendosi parti lese, chiedono alla Procura di indagare per truffa. Vincenzo Damiani.
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