12 Dicembre 2002

Il cda Rai non si ferma e vara una nomina

Il cda Rai non si ferma e vara una nomina (quella di Sandro Testi alla vicedirezione generale di San Marino Rtv), che cade come un sasso in uno stagno sulla crisi politica intorno alla tv di Stato, a testimonianza che Baldassarre e Albertoni non hanno alcuna intenzione di cedere il passo.

Il tg di Albertoni

Quest`ultimo, oltre a ribadire la piena legittimità del cda, ha anche annunciato che «sta prendendo forma il progetto per una nuova cultura per la Rai e nella Rai», a partire dal Tg Cultura, un telegiornale «dedicato alle culture, alle arti e agli spettacoli». Decisioni importanti prese a due che rendono tutto ancora più difficile. E con un ulteriore elemento approdato ieri con una denuncia del Codacons. Elemento valutato con grande attenzione in ambienti vicini ai presidenti delle Camere. Secondo il Codacons, la Corte dei Conti avrebbe preso una decisione sul cda Rai «non sulla base di verbali completi bensì sulla base di semplici stralci». E per questa ragione le associazioni dei consumatori chiederanno il riesame della vicenda, in modo che i giudici contabili decidano «prendendo visione di tutta la documentazione». La Rai ha reagito denunciando il Codacons alla magistratura penale e «precisando che il ministero delle Comunicazioni ha depositato i verbali nella loro integralità, senza alcuna omissione e tantomeno falsità». Una questione, anche questa, che sarà chiarita forse prima dalla politica e poi dalla magistratura. Insomma il clima è pesante, come testimonia anche l`intervento del direttore generale Saccà contro il direttore di Raitre Paolo Ruffini a causa di una parodia contro il ministro Tremonti ad opera di Sabina Guzzanti, ospite del fratello Corrado nel Caso Scafroglia (a tarda sera). Saccà ha richiamato ufficialmente Ruffini e uno degli autori del programma, Andrea Salerno per aver «offeso il ministro». Il direttore generale ha considerato diffamatoria la parte dello spettacolo (ripreso dal tour teatrale Giurodidiretuttalaverità) nel quale si ironizzava sul ministro dell`Economia e sulla vicenda del presunto pusher al ministero di via XX settembre. A parere di Saccà ci sono due aspetti da contestare: il primo riguarda una scena diffamatoria per il ministro, il secondo che è stato mandato in onda uno spettacolo teatrale senza «che fosse previsto». Ruffini si è difeso: «Credo di aver sempre agito nel rispetto delle regole aziendali. Entro 5 giorni risponderò alla contestazione, ma credo che la satira sia un diritto da tutelare». Intanto, Marano, direttore Raidue, è al centro di una richiesta di dimissioni da parte di don Mazzi, ospite di una puntata di `Chiambretti c`è` resa piccante da un duetto Ripa di Meana-Aldo Busi. Il sacerdote ha chiesto la testa di Marano «come responsabile di tale scempio». Intanto il Tar del Lazio, chiamato a dire la sua sulla legittimità del cda ha rimandato tutto al 2003.

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