7 Febbraio 2013

Il cda di Mps: perdite per 730 milioni

Il cda di Mps: perdite per 730 milioni

 

 

ROMA Oltre sei ore di riunione del consiglio d’ amministrazione per disinnescare la mina derivati e mettere a punto gli ultimi dettagli per il lancio dei 3,9 miliardi di Monti bond. Tanto è servito al vertice del Montepaschi di Siena per tirare le somme del danno ereditato dalla precedente gestione Mussari-Vigni. E alla fine il risultato è una perdita potenziale da strumenti strutturati per 730 milioni nel 2012, ma che in bilancio lieviterà fino a quasi 2 miliardi per effetto delle svalutazioni realizzate nei trimestri precedenti. Al termine del consiglio, i vertici della banca, a partire da Profumo, hanno lasciato la sede senza rilasciare dichiarazioni. A eccezione dell’ ad Fabrizio Viola che ha ribadito: «La banca non ha problemi di liquidità», oggi «abbiamo lavorato bene e fatto chiarezza». E la chiarezza, oggi, è stata fatta sui derivati costruiti nel corso degli ultimi dieci anni dalla vecchia guardia. In particolare, la banca ha precisato che l’ impatto dell’ operazione Santorini sui conti Mps, al 31 dicembre 2012, è pari a 305 milioni di mentre quello di Alexandria è pari a 273 milioni e Nota Italia di 151,76. Lo stesso Viola interpellato all’ uscita dalla banca si è espresso anche sui 40 milioni di euro congelati ieri dalla Guardia di Finanza nell’ ambito dell’ inchiesta sull’ acquisto diAntonveneta. «Ci andremo a riprendere quelli e altri, se dovessero essercene», ha detto senza mezzi termini, sottolineando ancora una volta che «la banca è stata danneggiata». Intanto si chiariscono le accuse all’ ex presidente del Monte dei Paschi di Siena (ed ex presidente dell’ Abi), Giuseppe Mussari, e all’ ex dg dello stesso Mps, Antonio Vigni: sono indagati per concorso per falso in prospetto e manipolazione del mercato. Secondo la Procura di Siena sarebbero state fornite «false informazioni» agli organi preposti al controllo. «Per l’ acquisizione di Antonveneta» sia Mussari sia Vigni (quest’ ultimo interrogato ieri a Siena per quasi otto ore) per portare a termine l’ operazione detta «Trash 2008» avrebbero diffuso notizie false al mercato «idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell’ azione ordinaria di Mps». Gli stessi reati vengono contestati anche all’ ex direttore fi nanziario del Monte dei Paschi, Daniele Pirondini, che deve rispondere, con Vigni, anche di ostacolo all’ esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza. Al termine del lungo interrogatorio di ieri, Antonio Vigni è uscito dal palazzo di giustizia senza rilasciare dichiarazioni e allontanandosi su un taxi. La Procura ha secretato il verbale dell’ interrogatorio. Intanto, sempre ieri, il Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Roma ha eseguito cinque decreti di sequestro probatorio presso terzi emessi dalla Procura di Siena, di liquidità e titol i per un totale amministrato di circa 40 milioni, oggetto di «scudo fiscale». I provvedimenti sono stati eseguiti verso banche e fiduciarie a seguito dell’ ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di Mps. Infine, il Codacons ha presentato una denuncia alla Corte dei Conti contro Bankitalia e Consob «affinché – si legge in una nota dell’ associazione di consumatori – siano accertati i danni prodotti all’ Erario con la mancata vigilanza dei due enti su manovre spregiudicate di Mps».

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