Il “caso stazione” in prefettura
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fonte:
- Il Cittadino
«Spaccio e consumo di stupefacenti nella stazione ferroviaria di San Donato che versa ormai in condizioni di aperto degrado: serve con urgenza un potenziamento del presidio e un’approfondita sanificazione». Il coordinatore locale di Fratelli d’Italia Guido Massera nei giorni scorsi ha presentato un esposto al prefetto e al questore di Milano, al quale ha allegato una serie di immagini che illustrano la situazione di indecenza in cui si muovono tutti i giorni i pendolari che fanno capo allo scalo del Quartiere Affari. Il viavai di sbandati, scrive l’esponente di centrodestra, si concentra soprattutto nelle ore notturne in cui, in base ai “resti” che vengono sparpagliati in giro, sembra che la struttura diventi rifugio per tossicodipendenti e pusher. «La situazione – rende noto il promotore della nuova segnalazione ufficiale -, raggiunge il suo culmine il lunedì mattina, dopo due serate di sabato e domenica in cui non c’è alcun servizio di ia». Massera avanza dunque una serie di richieste tese a ripristinare in tempi celeri una cornice di maggiore civiltà e sicurezza per i viaggiatori che soprattutto nel corso della settimana fanno spola con la città dell’Eni. Tra queste, viene sollecitata la «chiusura urgente dei cancelli di sicurezza nelle ore notturne», nonché maggiori controlli da parte della Polfer, soprattutto alla sera, per evitare che lo scalo si trasformi in una piazza di spaccio. Inoltre viene avanzata l’istanza di «dotare la stazione di un impianto di telecamere collegate direttamente con il presidio Polfer della stazione di Milano Rogoredo». Altro tema che affronta Massera riguarda la necessità di sbarrare le rampe per l’accesso ai disabili, attualmente urate, che offrono un nascondiglio per i personaggi che a tarda ora sembra si incontrino nei pertugi dello scalo sandonatese. Infine Massera chiede «di invitare il sindaco di San Donato all’utilizzo della polizia locale in ausilio ai carabinieri e alla Polfer per l’attività di controllo». Circa un mese fa sul caso è intervenuto anche il Codacons, che ha annunciato l’intenzione di presentare una diffida nei confronti dell’amministrazione comunale affinché intervenga in modo concreto. L’attenzione torna dunque sul luogo che anche in passato è diventato più volte un punto di approdo per i tossicodipendenti provenenti dal boschetto di Rogoredo.
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