13 Dicembre 2021

Il caso “menaica” è arrivato a Bruxelles

PISCIOTTA . Il problema relativo alla pesca con la menaica approda sul tavolo della Commissione Europea. A sollevarlo oltre i confini – dopo le interrogazioni “nazionali” di Edmondo Cirielli, Piero De Luca e Tommaso Pellegrino – è stato l’europarlamentare Aldo Patriciello che ha presentato un’interrogazione nella quale si legge: «La Commissione viene interrogata sulla necessità di rivedere nello specifico le pratiche di pesca con la menaica al fine di ricevere l’esenzione al regolamento UE n. 1380/2013».
Infatti secondo lo scritto di Patriciello «la pesca con la menaica è selettiva, sostenibile e stagionale perché rientra nei sistemi di pesca con rete derivante, dove è il pesce che si infila nella maglia della rete, inoltre la dimensione della maglia segue la crescita del pesce nel periodo stagionale». Caratteristiche che fanno sostenere a Patriciello che «sussistono oggettive differenze tecniche della pesca con la menaica con altri sistemi di pesca a rete e quindi il regolamento dell’Unione Europea n. 1380/2013 sulla politica comune della pesca non tiene in considerazione le oggettive differenze tra più sistemi di pesce e delle diverse specie marine pescate».
L’interrogazione alla Unione Europea di Patriciello è sostenuta dal Codacons Cilento che sta difendendo i diritti dei pescatori che praticano questa antica e tradizionale pesca: «Da anni i pescatori cilentani – spiega Bartolomeo Lanzara presidente dell’associazione che tutela in consumatori – denunciano una serie di problemi senza ottenere adeguate risposte. Attualmente molte imbarcazioni sono ferme perché questa pesca viene equiparata erroneamente alla “ferrettara” e per questo motivo i pescatori devono possedere tale autorizzazione. Un grave errore perché la rete “Menaica” è stata inserita erroneamente nella categoria “ferrettara”, che racchiude tutte le reti definite “derivanti”. Però – aggiunge – le differenze tra le due reti sono enormi».
Infatti la “Ferrettara” è consentita entro le tre miglia a condizione che la rete non superi i 2,5 chilometri e la maglia non superi i 100 mm di apertura tra i danni che questa rete provoca c’è la cattura accidentale di specie protette e in via di estinzione che muoiono per sfinimento. Invece nella “Menaica” non esiste nessun pericolo per le specie protette perché questa rete è lunga massimo 500 metri e alta 10 metri con piccole maglie da 11 mm, sbarra il percorso ai pesci selezionando al suo interno solo quelli più grandi e lasciando passare quelli piccoli, tutelando così l’ecosistema marino. «Pertanto sarebbe opportuno – conclude Lanzara – riconoscere la specificità della rete “Menaica”, rispetto alla categoria della “Ferrettara”, valutando la possibilità di una specifica deroga». Il caso ora è all’esame dell’Ue. (nic. sal.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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