Il caso dei bambini bocciati in prima “Colpa delle classi sovraffollate”
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fonte:
- la Repubblica
IL MINISTERO della Pubblica istruzione bussa alle nove di mattina alla porta della scuola elementare Tifoni di Pontremoli. Quella dove sono stati bocciati cinque alunni del primo anno, uno dei quali disabile. L’ ispettrice inviata da Profumo chiede di parlare con il dirigente Angelo Ferdani, restano a colloquio per oltre due ore, il caso del resto è davvero singolare, 5 respinti in prima elementare nella stessa scuola è un numero che fa impressione, il ministro vuole capire, sono già partite diverse interrogazioni parlamentari (l’ ultima ieri è del senatore del Pd Andrea Marcucci), il comitato dei genitori parla con le tv, le classi erano affollate come pollai, 29 in una e 30 nell’ altra, insomma la polemica sembra destinata a montare. Ferdani però sembra tranquillissimo in mezzo a questa bufera. «Anche l’ anno scorso abbiamo bocciato tre bambini e quest’ anno oltre ai 5 di Pontremoli ne è stato respinto uno anche ad Arpiola, nel comune di Mulazzo, di cui però non si è accorto nessuno ». Ma perché bocciare? «E’ stata una decisione sofferta ma presa all’ unanimità dai docenti dopo aver valutato caso per caso non solo il rendimento ma anche la maturazione complessiva dell’ alunno. Non c’ erano le condizioni per promuoverli in seconda, credo che in fondo per loro sarà un bene: i tre bocciati dello scorso anno hanno recuperato in pieno e ora vanno bene, sono perfettamente integrati nelle nuove classi». Nessun ripensamento. Ferdani giura di aver fatto il possibile per evitare che finisse così: «Nel luglio 2011 ho chiesto di poter creare la terza sezione per evitare il sovraffollamento. Quando c’ è un bimbo disabile certificato il numero massimo è 20, negli altri casi 27, quindi eravamo fuori norma. Mi è stato risposto che non c’ era organico disponibile». Nel frattempo si è costituito un comitato di genitori, formato da circa 60 famiglie, che ha fatto ricorso al Tar (vinto quando era ormai troppo tardi) per chiedere che venisse formata una terza sezione. Ferdani è tornato alla carica: «Ho scritto all’ ufficio scolastico territoriale proponendo di aprire la classe senza aggravio di organico, utilizzando cioè gli insegnanti in compresenza che avrebbero coperto i turni. Ma non ho avuto nessuna autorizzazione. Potevo creare una prima elementare fantasma? Adesso dovrò inviare una relazione scritta al ministero con tutta la documentazione». Intanto cinque bambini (sei con quello di Arpiola) dovranno ripartire da zero. «E non è certo colpa loro», dice Arianna Toma, presidentessa del comitato genitori. «Siamo convinti che con la creazione di una terza classe le cose sarebbero andate in modo diverso. Non vogliamo contestare le bocciature, sappiamo che le verifiche periodiche e le prove Invalsi avevano dato esiti scarsissimi nelle due prime. Ma la scelte di respingere è il sintomo del sovraffollamento, il problema nasce proprio da lì e il Tar su questo ci ha dato pienamente ragione». Non potendo far recuperare un anno di scuola a chi ormai lo ha perso il comitato sta valutando l’ ipotesi di promuovere una sorta di class action per chiedere un risarcimento danni al ministero. Ad occuparsene sarà l’ avvocato del Codacons Giuseppe Romeo che rappresenta legalmente il comitato. «Da un’ indagine interna alla scuola», dice Romeo, «risulta che quasi la metà della popolazione di quelle classi non ha conseguito risultati soddisfacenti. Non per colpa degli insegnanti, va bene, ma neppure degli alunni. L’ obiettivo adesso è tutelarli anche per gli anni futuri, ottenendo classi più piccole. Questa sarà la nostra battaglia». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
simona poli
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