Il carovita corre in tutta l`Eurozona, toccando quota 3,5%
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- Italia Oggi
Il carovita corre in tutta l`Eurozona, toccando quota 3,5%
Sempre prodotti alimentari ed energetici, ma non solo. Ora anche altri comparti hanno fatto volare l`inflazione, che a marzo ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 12 anni, precisamente da settembre 1996, quando l`indice dei prezzi si attestò al 3,4%. La stima preliminare sui prezzi, diffusa ieri dall`Istat, indica infatti, per il mese che si è appena chiuso, un aumento congiunturale dello 0,5% e tendenziale del 3,3%. E rivela percentuali di crescita elevate per benzina, gasolio, pane e pasta, a cui si sono aggiunti però altri aumenti di rilievo. Quindi, secondo i tecnici di via Balbo, ci troviamo di fronte a un`inflazione diffusa in tutti i settori, non a caso l`indice al netto dell`energia è balzato dal 2,4% di febbraio al 2,8%. Tra l`altro, considerando che Pasqua quest`anno è caduta a marzo, si è verificato un pesante effetto statistico negativo sui dati Istat: i classici ritocchi sui cartellini nel periodo pasquale sono stati confrontati con marzo 2007, privo delle feste. Pertanto gli incrementi di prezzo più sensibili, oltre che dai trasporti, sono arrivati dagli alimentari e da alberghi, ristoranti e bar. A marzo inoltre dall`istituto guidato da Luigi Biggeri hanno rilevato pressioni inflazionistiche sia sui beni (+3,5% annuo) sia sui servizi (+3,1%). Tra i beni, come accennato, i prodotti alimentari (+5,5%) nell`ultimo periodo hanno subito rialzi di circa mezzo punto percentuale al mese. Pane e pasta, con incrementi del 13,2 e del 17% rispettivamente, sono sul banco degli imputati, ma anche latte (+10,5%), frutta (+5,8%), ortaggi (+4,2%) e carne (+4%). Tra i capitoli di spesa, due hanno contribuito a raffreddare i prezzi: le comunicazioni con -2,1% tendenziale e le spese per la salute con -0,3%. Queste ultime devono il segno negativo soprattutto alla riduzione dei costi dei medicinali da banco (-6,6% annuo), mentre le comunicazioni registrano una diminuzione meno consistente per il venire meno degli effetti positivi del taglio ai costi delle ricariche dei telefonini. In ogni caso si tratta di due capitoli di spesa interessati dalle “lenzuolate“ di Bersani. Quanto ai trasporti, il capitolo più caldo in assoluto con +1,4% mensile e +5,8% annuo, a marzo hanno avuto un aumento del 20,2% del gasolio e del 12,7% della verde, ma il costo iperbolico del petrolio ha trainato il rialzo del combustibile liquido per la casa, salito addirittura del 21%, spingendo verso l`alto il capitolo relativo alle spese per la casa (+4,4%). Infine, da segnalare l`incremento del 10,8% dei trasporti aerei, per effetto dei costi energetici, ma anche dei rincari per le feste di Pasqua. Da registrare un nuovo balzo dell`inflazione anche nell`area euro: +3,5% rispetto allo stesso mese dell`anno precedente, contro il 3,3% del mese di febbraio. “Una cifra non buona e superiore alle previsioni“, ha commentato la portavoce della Commissione europea, Amelia Torres, responsabile dell`economia, “in assenza di dati più precisi sulle origini di questa inflazione (si tratta della prima stima pubblicata da Eurostat, mentre per il dato definitivo bisognerà aspettare il 16 aprile, ndr), non si può dire di più. è evidente che con un petrolio al di sopra dei 100 dollari, questa notizia non rappresenta una sorpresa“. Secondo alcuni calcoli effettuati dall`Isae, tornando invece alla situazione italiana, l`inflazione potrebbe frenare la sua crescita nei prossimi mesi ma la media annua, ormai, non scenderà sotto il 2,4%. Secondo l`Isae, “se si dovesse confermare il rientro del petrolio rispetto ai valori eccezionalmente elevati di questi ultimi mesi, i prossimi dati sull`inflazione dovrebbero segnalare un rallentamento già prima della metà dell`anno. Per aprile, invece, sono attesi adeguamenti delle tariffe di elettricità e gas dell`ordine del 4% che da soli potrebbero determinare un aumento dei prezzi di poco più di un decimo di punto. Anche se i prezzi rimanessero per tutto l`anno sui livelli raggiunti a marzo, quindi, l`inflazione media annua nel 2008 non potrebbe scendere sotto il 2,4%“. Intanto le associazioni di consumatori hanno cominciato a calcolare gli effetti dell`inflazione sul portafoglio degli italiani. Secondo Carlo Rienzi, presidente Codacons, “i dati forniti dall`Istat sono assolutamente allarmanti; considerata la tendenza dell`Istat a sottostimare i rincari, un`inflazione così elevata può voler dire solamente che ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale, con i prezzi che aumentano all`impazzata e senza alcun criterio logico né controllo“. Continuando su questa linea“, ha spiegato Rienzi, “si rischia una maxi-stangata su base annua pari a 1.200-1.300 euro a famiglia“. Ma il colpo potrebbe essere ancora più duro secondo le stime di Adusbef, che indica rincari per il 2008 fino a 1.700 euro a famiglia. E chiede “al governo un atto di coraggio, tramite un provvedimento urgente e una più urgente convocazione straordinaria del Consiglio dei ministri, per varare un pacchetto di sgravi e restituire alle famiglie di lavoratori e pensionati a reddito fisso e sotto i 20 mila euro l`anno un bonus utilizzando il surplus fiscale di 12 miliardi di euro“. Per Confesercenti la crescita dell`inflazione si conferma “un preoccupante problema europeo e non solo del nostro paese“ e il “dato non certo estemporaneo indurrà la Bce a tenere alti i tassi di interesse“.
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