14 Gennaio 2020

Il business delle case per anziani oltre 300, rette fino a duemila euro

di Romina Marceca La procura vuole l’ arresto per le cinque persone che hanno maltrattato gli anziani nella casa alloggio ” Anni azzurri” del quartiere Malaspina. Botte, soprusi, minacce e maltrattamenti. La procuratrice Annamaria Picozzi e la pm Maria Rosa Perricone si sono appellate al tribunale del Riesame dopo che il giudice per le indagini preliminari ha disposto solo la misura cautelare dell’ obbligo di dimora, rigettando la richiesta degli arresti. Ma sono frequenti i maltrattamenti nelle strutture per gli anziani? Le forze dell’ ordine intervengono anche per altri reati? E quante sono le case dedicate agli anziani in città? È facile aprire una struttura? Un viaggio nel mondo che si occupa di assistenza agli anziani, tra burocrazia, blitz delle forze dell’ ordine e illegalità. I blitz Negli ultimi due mesi sono state tre le strutture per anziani finite nel mirino di polizia e carabinieri. Un drone ne ha individuata una abusiva a Campofelice di Roccella nello scorso dicembre: non aveva alcuna autorizzazione. Un mese prima i carabinieri ne avevano chiusa un’ altra dove, invece, gli ospiti venivano maltrattati. Due operatrici sono state arrestate. Infine, sempre la polizia è intervenuta in via Benedetto Marcello, nel quartiere Malaspina. Qui un anziano veniva legato al letto e imbavagliato quando disturbava con le sue richieste. Non gli veniva dato da mangiare, per punizione. I vicini hanno segnalato alla polizia le urla che arrivavano da quall’ appartamento. Quell’ anziano adesso è ricoverato in gravi condizioni in ospedale e la polizia sta verificando se le sue condizioni di salute, peggiorate improvvisamente, sono legate ai maltrattamenti. A gestire la casa era una famiglia. Il padre, Michele Riccobono, è un impiegato dell’ assessorato regionale alla Funzione pubblica. Un’ operatrice era in nero. Il Codacons nei giorni scorsi ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo e ha fornito un’ email – palermo@ codaconssicilia. it – per chi vorrà fare richiesta di risarcimenti danni. L’ apertura in tre mosse Ma qual è l’ iter per aprire i battenti di una casa riposo o di una casa alloggio? A Palermo le case di riposo sono 40, le case alloggio per anziani 273. Per poterne inaugurare una nuova, spiegano dal servizio di Igiene e sanità del Comune, bisogna partire dalla disponibilità di un appartamento. E aggiungono: «I controlli sono ossessivi». La grandezza di quella casa darà la misura di quale autorizzazione potrà richiedere il titolare. Case di riposo e case alloggio accolgono anziani che non hanno bisogno di cure sanitarie. Una casa di cura può arrivare a ospitare fino a 24 anziani, la differenza con la casa alloggio è nel numero degli ospiti e nei requisiti dei gestori. L’ aspirante titolare deve presentare la pratica al Comune che, a sua volta, chiede un parere all’ Asp (la stessa azienda provvede a una verifica sull’ immobile). Il passaggio successivo è l’ iscrizione all’ albo comunale. A quello regionale si iscrivono, invece, le strutture che intendono accogliere anziani per i quali le spese sono sostenute appunto dalla Regione. Infine si presenta una Scia, cioè una segnalazione di inizio attività, al Suap (sportello unico per le attività produttive del Comune). Nelle strutture per anziani si paga una retta mensile da un minimo di 700 euro a un massimo di oltre duemila euro. Il titolare non deve essere in possesso di particolari requisiti ma assicurare l’ assistenza con operatori socio-sanitari e la presenza di infermieri. I controlli Di certo le strutture per anziani vengono chiuse soprattutto per abusivismo, carenze igienico- sanitarie e per la presenza di più ospiti rispetto al numero autorizzato. A intervenire sono soprattutto i carabinieri del Nas e gli ispettori dell’ Asp. L’ azienda sanitaria provinciale ha chiuso tre strutture nel 2019: una per la mancata iscrizione all’ albo, due per la presenza di personale senza qualifica. I Nas invece, tra Palermo, Agrigento e Trapani, l’ anno scorso hanno controllato 121 strutture socio- assistenziali: in 22 casi è scattata la sospensione o la chiusura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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