18 Luglio 2019

Il Bundan ai saluti dopo 15 anni immersi nella storia

domani torna la manifestazione partita come scommessa le rievocazioni hanno fatto rivivere i popoli dell’ antichità
Il Bundan Celtic Festival era nato come una scommessa. In pochi, quindici anni fa, avrebbero creduto che Teuta Lingones – l’ associazione organizzatrice di appassionati di storia celtica – l’ avrebbero vinta, quando in un’ uggiosa serata di Burana si radunarono la prima volta per creare un evento in grado poi di entrare nella storia. La prima edizione fu molto semplice: mercatini tematici, cornamuse, luci soffuse, musiche dalle tinte irlandesi, buona tavola e birra a fiumi. La ricostruzione della vita degli antichi era un fatto richiamato unicamente in piccoli frame. Nulla a che vedere con il corredo di spettacoli, battaglie ed eventi che sarebbero nati nel corso del tempo. la crescitaL’ edizione della svolta fu forse quella del 2010: un apparato di rappresentazioni teatrali di grande livello, figuranti, l’ assalto al “castrum” romano ricostruito per l’ occasione nella golena del Po (con tanto di frecce incendiarie scagliate contro la fortezza). In seguito, l’ elemento ricorrente ad ogni Bundan diventò la battaglia della giornata conclusiva di ogni edizione. Perché, nel frattempo, l’ allargamento della cornice del festival aveva incluso rievocatori degli altri antichi popoli (romani, ovviamente, ma anche etruschi e greci) per non escludere nessuno dei progenitori di chi oggi abita la penisola. Accanto alla lavorazione di terracotta, metallurgia, lavorazioni orafe, creazione di monili, ricostruzioni di vita quotidiana attorno al fuoco, il Bundan ha presentato escursioni guidate nella golena (alla ricerca di erbe officinali), racconti e antiche fiabe destinati ai più piccoli, progetti curati con il Gruppo Archeologico. Il quale, puntualmente, organizza laboratori di archeologia destinati ai bambini, durante tutto il giorno. Segno che il festival, nel corso degli anni, è cresciuto. Non più solo un appuntamento di svago e di musica, dunque, ma un autentico laboratorio di rivisitazione storica a cielo aperto.per l’ ambienteCon una maggiore consapevolezza per l’ ambiente, dal momento che (dall’ edizione 2015) si comincia a promuovere l’ utilizzo consapevole di posate e bicchieri compostabili, tazze riutilizzabili vendute come gadget, assieme ad un’ attenta politica di differenziazione dei rifiuti e di informazione sulle conseguenze (nocive per l’ ambiente) dell’ abbandono dei mozziconi. Va letta in un senso ecologico anche l’ adozione di una navetta che fa la spola tra la stazione dei treni di Bondeno e il Bundan (dalle 19 alle 3 di notte) per limitare l’ impatto dei circa 40mila visitatori. I quali, comunque, possono contare su circa 5 ettari di parcheggio e aree camping. Se ora anche “Italvive. it” (progetto del Ministero, Codacons, Comitasi, Coldiretti e Autostrade per l’ Italia) avviserà gli automobilisti in zona della presenza del Bundan, significa che l’ evento è ormai entrato nella storia.edizione 2019Intenso anche il programma di quest’ anno – nel parco golenale della Rocca possente di Stellata – presentata ieri alla Camera di Commercio. Ecco i concerti: domani (ore 20) si parte con i Daridel, seguiti alle 21.30 da The Beggars e alle 23 dai Mortimer Mc Grave; sabato (ore 20), di scena gli Irish Five, alle 21.30 il ritorno degli Uncle Bard and the Dirty Bastards, alle 23 The Sidh; domenica, infine, alle 20.30 i Rota Temporis e alle 22 gli onnipresenti Les Irlandiis. L’ edizione 2019 si chiama “L’ ultimo fuoco”, segno dell’ ormai inevitabile cambiamento in atto. –Mirco Peccenini BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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