Il bonus digitale per 9 milioni di italiani lo Stato punta a risparmiare 3 miliardi
- fonte:
- La Stampa
SANDRA RICCIO MILANO Per le famiglie era un’occasione per risparmiare qualcosina, per le associazioni di consumatori invece una procedura con tanti lati critici e poco adatta a risolvere i problemi di evasione fiscale nel nostro Paese. Sta di fatto che il Cashback di Stato, il rimborso del 10% sugli acquisti pagati con il bancomat, la carta di credito o gli altri strumenti digitali come per esempio SatisPay, finisce in soffitta. E lo stop arriva, un po’ a sorpresa, ben prima della scadenza naturale del giugno 2022. L’iniziativa, lanciata dal governo Conte, si fermerà oggi, ultimo giorno per accumulare i premi relativi al primo semestre di quest’anno. Non partirà quindi la seconda fase prevista per questo 2021 e che in molti stavano già aspettando. Non resta che la delusione per le quasi 8,940 milioni di persone (pari al 14,8% dei cittadini) che alla fine dell’anno scorso si sono date da fare per riuscire ad attivare l’app IO necessaria per prendere parte all’operazione e hanno portare a termine tutti gli step per maturare il bonus a partire dal mese di dicembre. In tutto, nel corso dei quasi sette mesi totali di operatività, sono stati attivati quasi 16,4 milioni di strumenti di pagamento che hanno dato vita a quasi 800 milioni di transazioni (795,2 milioni), secondo i numeri sulla dashboard di PagoPa. Se si considera invece il solo primo semestre 2021 le transazioni elaborate sono state oltre 731 milioni. La maggior parte delle operazioni registrate, circa una su cinque, si è concentrata nella fascia tra i 25 e i 50 euro. In molti però hanno adottato l’abitudine di servirsi dei pagamenti digitali anche per le spese più piccole, incoraggiati soprattutto dalla possibilità di scalare la classifica del super Cashback: il 16,2% delle transazioni, oltre 118 milioni in totale, è riferita a spese sotto i 5 euro. Se molti rimpiangeranno il Cashback a esultare sono invece le casse dello Stato. Il congelamento di questo strumento porterà infatti a risparmi per oltre 3 miliardi di euro che potranno essere dirottati su altri dossier. Per la misura erano stati stanziati 4,75 miliardi per il totale dei rimborsi e 1,36 miliardi andranno per i pagamenti del primo semestre di quest’anno (cui vanno aggiunti i 233 milioni del Cashback di Natale). Per il Codacons, lo stop è un bene «per una misura che non è mai decollata». Per l’associazione, «alla base dello scarso successo, una procedura troppo macchinosa».
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