Igiene, doppia inchiesta: al lavoro i pm e gli ispettori del ministro Turco
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fonte:
- Il Mattino
La pagella dei primari sull`igiene degli ospedali campani è firmata dal professore Vittorio Russo, segretario regionale dell`Anpo. Subito una sorpresa: le strutture napoletane non brillano per pulizia. “Nella nostra regione i presidi più puliti sono quelli delle aziende di Sant`Angelo dei Lombardi, di Benevento e la struttura di Cerreto Sannita. La maglia nera va, invece, a tre strutture cittadine: il San Giovanni Bosco, il Loreto mare e il policlinico della Seconda Università, incrociando i dati igienici con quelli di funzione, cioè i dati riferiti alla mole di lavoro. Sotto questo aspetto il Cardarelli – spiega Russo – è un ospedale pulito per il numero di prestazioni che garantisce“. Sull`igiene dei reparti ospedalieri e dei centri di rianimazione e terapia intensiva indaga la Procura, sollecitata dall`avvocato Giuseppe Ursini, vice presidente nazionale del Codacons, che ha presentato una denuncia; mentre il ministro della Salute, Livia Turco, ordina ispezioni in tutta Italia dopo il dossier de “L`Espresso“ sul policlinico Umberto I di Roma. L`esposto Codacons, presentato a fine dicembre, punta il dito sulle norme igieniche che in molte strutture sanitarie della Campania non vengono rispettate. “È un male endemico e spaventoso – avverte Ursini – che spesso ci costringe a dar vita a procedimenti giudiziari nei confronti di strutture sanitarie di livello nazionale“. Il Codacons si trovò, per esempio, in Tribunale come controparte del Monaldi per difendere una signora che, entrata nella struttura per visitare un ricoverato, scivolò su una buccia di banana: “Una storia finita in un`aula di giustizia perché il Monaldi non voleva riconoscere le proprie responsabilità sull`incidente“. Un esempio che consente di accendere i riflettori sulla carenza di igiene nelle strutture sanitarie cittadine e per fare chiarezza sugli strani appalti per le pulizie. “Nei pochi casi in cui interviene il personale per spolverare, spazzare e lavare i pavimenti, le porte, i servizi igienici e i vetri – nota Ursini – il lavoro non viene eseguito a fondo. La dimostrazione – è confermata dall`aumento di infezioni ospedaliere che si registrano negli ospedali campani e dall`aumento dei casi di polmonite di cui sono vittime i pazienti ricoverati in terapia intensiva o nei centri di rianimazione. Un ospedale dovrebbe essere un autentico tempio dell`igiene e invece in ogni angolo sono ammucchiati sacchi pieni di spazzatura ordinaria e di rifiuti speciali. Questo dipende da una disfunzione organizzativa: gli appalti pubblici sono rimasti quelli di sempre, portati avanti con criteri clientelari“. Pavimenti sporchi, rifiuti dimenticati per ore, mangiare che in corsia molto spesso è di cattiva qualità perché cotto e stracotto da ditte che lo preparano in strutture esterne. Una realtà che opprime anche Carlo Melchionna, il segretario regionale dell`Anaao Assomed, sindacato dei medici ospedalieri. “Nelle strutture sanitarie cittadine il livello dell`igiene in corsia è ovunque medio-basso. I manager, nel rinnovare i contratti, puntano al ribasso, affidano l`incarico senza individuare regole chiare sui requisiti igienici che in un ospedale non possono essere sacrificati all`ottica del risparmio“. Livia Turco, il ministro della Salute ha disposto un`ispezione in tutta Italia dopo il caso del policlinico di Roma. Dal Senato interviene Antonio Paravia di Alleanza Nazionale: “Il ministro Turco dovrebbe riflettere sulle precise responsabilità della sua parte politica fa propaganda annunciando ispezioni che affogheranno nel nulla. Faccia verificare le condizioni del Policlinico della Seconda Università e del Cardarelli, che il centrosinistra lottizza da sempre“.
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