4 Luglio 2014

Ici 2010, pioggia di accertamenti

Ici 2010, pioggia di accertamenti

FUCECCHIO – di GIULIO PANZANI AVVISI di accertamento a pioggia in questi giorni, a Fucecchio, da parte del Comune per tardivo o minor versamento dell’ imposta sugli immobili per l’ anno 2010. Un’ intimazione a saldare le pendenze che arriva con un certo ritardo che probabilmente crea problemi in sede di bilancio. C’ è, tuttavia, intimazione e intimazione. Perché, a fronte dei soliti furbetti che deliberatamente hanno omesso di pagare la tassa, c’ è chi, in buona fede, ha versato solo pochi spiccioli di meno e si ritrova sanzionato per il triplo del versamento omesso. Cominciamo col dire che gli errori di calcolo sull’ allora Ici sono stati causati proprio dal Comune che talvolta non ha aggiornato i parametri cui riferirsi, sul proprio sito internet, inducendo in errore quei commercialisti che i proprietari avevano delegato per il pagamento. E se è vero che questi ultimi avrebbero dovuto, secondo la legge, informarsi direttamente e meglio, magari telefonando agli uffici competenti, come pensare che dallo studio di un consulente tributario con una vasta clientela si possa ogni anno verificare i dati pubblicati sul web per ogni Ici, ora Imu e Tasi, da calcolare? Per un importo di 1.207 euro, ad esempio, corrisposto da un contribuente fucecchiese invece dei 1.253 effettivamente dovuti, sempre in conseguenza di dati informatici inesatti, il Comune per quei 46 euro mancanti ne ha chiesti con l’ intimazione a mettersi in regola, ben 131. Cioè quasi il triplo fra interessi di mora, sanzioni e persino 5,18 euro (il costo della raccomandata) quali spese di notifica. Una somma ben lontana, dunque, da quella dell’ errore iniziale. «Gli avvisi d’ accertamento possono essere contestati entro 60 giorni – spiega l’ avvocato Sabrina Ramello, del Codacons – facendo ricorso alla commissione tributaria provinciale. Ma su cifre tutto sommato piccole, il costo, anche riferendosi all’ errore iniziale dei Comuni, rende poco conveniente l’ opposizione. E così la gente paga e sta zitta». C’ è da immaginarsi a quale conto finale portino le differenze di importi ben maggiori. E ciò, al di là della legittimità delle richieste, fa riflettere sugli impegni elettorali di non tartassare i cittadini. Ai quali, oltre a queste raccomandate, sono giunti nei giorni scorsi anche gli avvisi di pagamento del Consorzio di Bonifica, che qui ha le tariffe più alte della Toscana. Come se non bastassero lo 0,45 applicato sulle prime case già dal 2013, il 10,6 su terreni edificabili, terreni agricoli, banche e centri commerciali e l’ addizionale Irpef alle stelle con lo 0,80. Con aumenti in vista, fra l’ altro, come ha annunciato il sindaco Alessio Spinelli, per far quadrare il bilancio del 2014.

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