«I tumori e la carne rossa? Il panico è ingiustificato»
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fonte:
- Il Tempo
oncologo il prof cognetti: non siamo grandi consumatori occhio ai conservanti e preferire una dieta equilibrata
Il«braccio sanitario» dell’ Onu lancia la sua guerra contro la carne. Attraverso lo studio probabilistico (non corredato da numeri causa -effetto) dello Iarc, l’ Oms ha definito le carni lavorate, wurstel, pancetta, prosciutti, salsicce, carne in scatola, secca o preparati abase di sughi di carne come «cancerogene» e le ha inserite nel gruppo 1 delle sostanze che causano il cancro a pericolosità più alta come fumo e benzene. Inoltre nella lista delle «probabilmente cancerogene» ha inserito anche le carni rosse. Black list da allarme rosso? «Diciamo subito che non è una notizia, perché le informazioni sulla dannosità dell’ eccesso di carne nella dieta sono note da tempo. Questa indagine dello Iarc, agenzia che dettale linee guida sulla classificazione del rischio relativo ai tumori di agenti chimici e fisici, e la pubblicazione su The Lancet, che esamina circa 800 studi epidemiologici, chiarisce chele carni lavorate sono fortemente collegate all’ insorgen za di tumori del grosso intestino e in parte dello stomaco». Ridimensiona la paura il prof. Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’ Istituto Nazionale Regina Elena di Roma. Di che carni parliamo? «Quelle salate, essiccate, fermentate e affumicate che nel nostro Paese non sono così diffuse e non hanno un uso così frequente, addirittura settimanale. Invece per carne rossa, in cui sono inseriti manzo, agnello e maiale, l’ associazione è più debole perché è classificata come “probabile” cancerogeno nel gruppo 2A». Quindi? «Bisogna essere cauti: è elevatissimo l’ indice nutrizionale della carne e in molti Paesi è largamente utilizzata. Mai farsi prendere dal panico: l’ importante è limitare l’ uso di questi alimenti a 1 o 2 volte a settimana, perché l’ abuso può esporre la popolazione al rischio. I valori che abbiamo si riferiscono a carni lavorate quindi ai conservanti, nitrati e nitriti, per cui non si può dire che la carne rossa fa male co Lo studio Iarc Non è una novità: era già nota la dannosità dell’ eccesso di carne nell’ alimentazione, ma non possiamo dire che fa male come il consumo di sigarette No ai vegetariani Non sono immuni dal cancro, possono contrarne altri rispetto aquello al colon o allo stomaco. Facciamo bene a rivalutare la nostra dieta mediterranea me il fumo di sigarette. Le sigarette hanno un rischio decisamente maggiore». Allora mangiamo carne? «Prendiamo atto di questi risultati ma senza andare nel panico. Mangiamo carne, 1 o 2 volte a settimana, ma stiamo attenti alla cottura: le carni rosse molto cotte sono più pericolose. Carne o bistecca meglio al sangue o non troppo cotta, per qualità, gusto, ma soprattutto per la salute». Ma si può dire che le proteine di origine animale fanno male alla salute? «No, perché nella dieta ci sono pesce e carne bianca e certo non fanno male». Quali patologie sono associate a un eccessivo consumo di carne e proteine animali? «Patologie diverse dal cancro, come isoggetti affetti da gotta, o chi ha problemi di colesterolo o cardiovascolari…». Meglio essere vegetariani? «Meglio la dieta mediterranea, con frutta, verdura, carne e pesce, olio d’ oliva…» Quindi il vegetariano non è immune dal cancro? «Il vegetariano può contrarre altri tipi di tumori. Qui ab biamo tumori dell’ apparato gastro-intestinale, come al colon, all’ esofago eallo stomaco, ce ne sono molti altri e non aumentano per incidenza o per effetto del consumo di carne». Il messaggio dell’ oncologo Francesco Cognetti è chiaro: le proteine animali di per sé non sono tossiche e se consumate in modeste quantità non destano preoccupazioni per la salute umana. Conta lo stile di vita probabilmente, se 4 tumori su 10 derivano da abitudini sbagliate, alimentazione incongrua e uso di tabacco che, malgrado pacchetti di sigarette con illustrazioni da brivido, non impressionano i fumatori incalliti. Non sarà quindi lo Iarc a mettere paura ai macellai e all’ industria di trasformazione delle carni, forse più il Codacons, in un’ Italia con un indice di longevità elevatissimo e un consumo di carne contenuto. Del resto i mongoli che mangiano solo carne non hanno tumori… E allora, «viva la ciccia», per dirla con Dario Cecchini, il macellaio -poeta diventato simbolo della fiorentina ai tempi della mucca pazza.
sarina biraghi
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