14 Marzo 2021

I timori di Confcommercio, 15 miliardi di perdite

E’ allarme dei commercianti per le njove restrizioni decise dal Governo con il decreto Covid.  Con  l’Italia  per  la  gran  parte  in  zona  rossa  partire  da  domani,  ci  saranno  danni  consistenti  per  il  commercio,  con  perdite  attese  di  fatturato  di  circa  15,5  miliardi  di  euro.  Il  calcolo  è  della  Confcommercio,  fortemente  preoccupata  per  il  nuovo  lockdown  deciso  dal  Governo  per  fronteggiare  la  ripresa  dei  contagi.  Per  il  presidente  Carlo  Sangalli,  «il  lockdown  è  una  strategia  insostenibile  per  le  imprese  del  terziario  perché  tardano  gli  indennizzi  dovuti  mancano  ancora  indicazioni  sugli  interventi  per  compensare  le  perdite  di  fatturato  ormai  ingenti.  Chiediamo  che  il  decreto  Sostegno  ridia  effettivamente  ossigeno  alle  imprese  non  arrivi  fuori  tempo  massimo».  In  un  anno  normale,  nel  mese  in  cui  cade  la  Pasqua,  secondo  Confcommercio  si  spendono  oltre  50  miliardi  tra  vestiario,  mobili,  bar  ristoranti,  servizi  di  alloggio,  trasporti  escluse  le  auto,  servizi  ricreativi  gli  altri  servizi  vari.  «Rispetto  allo  stesso  periodo  dell’anno scorso – spiega il direttore dell’ufficio studi Mariano bella – consumi  dei  nostri  settori  resteranno  sostanzialmente  inalterati  perché  c’era  già  il  lockdown.  Se  invece  confrontiamo  la  situazione  di  quest’anno  con  lo  stesso  periodo  del  2019  la  perdita  si  aggira  sul  30%».  Secondo  lo  studio  della  Confcommercio  più  penalizzati  sono  bar  ristoranti  (chiusi  al  pubblico  anche  in  zona  arancione  aperti  solo  per  asporto  consegna  domicilio).  Se  la  chiusura  durasse  un  mese,  su  8,5  miliardi  di  fatturato  circa  se  ne  potrebbero  perdere  fino  cinque  con  una  riduzione  che  supera  per  il  comparto  il  60%.  In  pratica  la  perdita  si  concentra  per  un  terzo  proprio  nella  ristorazione.  Per  il  vestiario  il  calo  è  più  contenuto  sfiora  poco  più  di  un  miliardo  di  perdita  attesa,  pari  al  20%,  mentre  per  servizi  di  alloggio  il  calo  atteso  è  quasi  totale,  con  3,3  miliardi  di  fatturato  in  meno  stimati.  Altri  3,6  miliardi  dovrebbero  perdersi  nel  settore  dei  trasporti,  in  genere  molto  attivo  nel  periodo  pasquale.  Su  base  annua  l’  del  valore  totale  perso dalla spesa delle famiglie, inclusi i consumi dei non residenti  (115  miliardi  su  128  persi  nel  complesso  nel  2020)  «è  dovuto  ai  pochi  settori  esplicitati,  esattamente  quelli,  appunto,  più  colpiti  dalla  pandemia:  consumi  non  alimentari,  cultura,  convivialità  filiera  turistica».  Anche  la  Coldiretti  si  dice  preoccupata  per  le  chiusure  di  bar,  ristoranti  agriturismi  con  un  ‘crack’  complessivo  di  circa  miliardi  che  cascata  pesa  su  interi  settore  dell’agroalimentare  come  vino  cibi  invenduti  per  «11,5  miliardi  dall’inizio  della  pandemia».  Secondo  l’associazione  «sono  milioni  gli  italiani  che  tradizionalmente  consumano  il  pranzo  fuori  casa  Pasqua  per  una  spesa  stimata  pari  400  milioni»,  mentre  «un  italiano  su  tre  dovrà  rivedere  propri  programmi  nel  lungo  fine  settimana  di  Pasquetta  dedicato  tradizionalmente  alle  gite  fuori  porta».  Per  il  Codacons  le  chiusure  decise  dal  governo  porteranno  un  crollo  della  spesa  di  4,3  miliardi:  solo  nei  giorni  di  Pasqua  Pasquetta,  calcolano  consumatori,  si  perderanno  560  milioni

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